BRINDISI - La storia del piccolo Adelio Bocci sa dell’incredibile. È l’ennesimo caso di un minore che non riesce a rivedere suo padre. Di lui (ora ha 10 anni) non si hanno più notizie da quando, dal 2015, la mamma originaria del Kazakistan l’ha portato di nascosto nel suo Paese, nonostante il bambino sia cittadino italiano a pieno titolo, avendo passaporto rilasciato dalla Repubblica italiana.
Ieri a Roma, in occasione della Giornata nazionale delle persone scomparse, il papà di Adelio, Giovanni Bocci di Brindisi, ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le istituzioni che non intervengono, ignorando la convenzione dell' Aja, sottoscritta dallo Stato italiano e dal Kazakistan, anche sul diritto di visita. Al genitore pugliese, in altre parole, è stata negata la possibilità di vedere suo figlio, anche solo in videochiamata, ignorando di fatto il diritto del minore di avere un padre e le medesime sentenze del Tribunale kazako, che questo sanciscono. Le autorità kazake hanno, poi, ignorato le innumerevoli e reiterate richieste dell'Autorità Centrale di Giustizia di rivedere, in ossequio alle diverse sentenze kazake, il diritto di visita del parte del minore.
I familiari di Adelio, tutti residenti a Brindisi, sono affiancati in questa vicenda dall’associazione Penelope che ha inviato una lettera al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sollecitando un intervento del governo italiano.
La risposta da parte del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale è giunta proprio qualche ora prima della manifestazione organizzata da Penelope Italia a Roma: «La nostra Ambasciata ad Astana - scrivono dal ministero - segue da anni e con attenzione la vicenda. Sono state effettuate frequenti visite consolari presso il domicilio del bambino che abbiamo trovato sempre in buone condizioni. L’ultima visita si è svolta lo scorso 29 novembre a Taraz, come di consueto presso l’abitazione della madre. Il bambino è apparso vivace e attivo, a proprio agio nelle interazioni con gli adulti. Frequenta regolarmente la scuola dell’obbligo e svolge attività sportiva».
Sta di fatto che Giovanni Bocci da mesi non riesce più a vedere suo figlio. «Adelio è cittadino italiano - spiega Annalisa Loconsole, presidente di Penelope Puglia e componente del direttivo nazionale di Penelope Italia - e, così come ho informato il ministro Tajani, è regolarmente registrato all’Anagrafe italiani residenti all’estero. Il bambino vive con la nonna materna così come sulla mamma pendono tre sentenze della Procura di Brindisi, tra cui quella che la fa decadere dalla potestà genitoriale».
In Kazakistan non esiste il reato di sottrazione internazionale di minore e non è possibile avere la doppia cittadinanza ma per Adelio lo stato Kazako ha fatto un’eccezione. «Anche le leggi kazake - aggiunge Annalisa Loconsole - prevedono che il padre possa vedere il piccolo sia in presenza in Kazakistan che in videochiamata. La signora in questi anni si è sottratta di far vedere il bambino al padre, che da sei mesi non lo vede. In più in questi anni dal telefono della nonna materna sono giunte foto allarmanti del piccolo Adelio, che rivelano maltrattamenti».