Sabato 06 Settembre 2025 | 06:02

Pensavano di aver vinto quattro milioni al 10 e Lotto: 5 fasanesi beffati dalla tecnologia

 
Mimmo Mongelli

Reporter:

Mimmo Mongelli

Pensavano di aver vinto quattro milioni al 10 e Lotto: 5 fasanesi beffati dalla tecnologia

foto d'archivio

Sui monitor della ricevitoria e sui siti online era apparsa la sequenza di numeri che il gruppo aveva effettivamente giocato, ma il bollettino ufficiale riportò numeri diversi «poiché era in atto un aggiornamento del software»

Mercoledì 18 Ottobre 2023, 11:01

FASANO - Erano sicuri di aver vinto, complessivamente, 4 milioni di euro al 10elotto. Non solo non hanno incassato neanche un centesimo, ma alla fine della causa, che hanno intentato contro Lottomatica, sono anche stati condannati a pagare le spese legali alla società che gestisce il gioco e l’onorario del consulente tecnico d’ufficio (ctu).

Una vera e propria beffa per cinque fasanesi che pensavano di essere stati baciati dalla dea bendata ma - ha sentenziato il Tribunale - sono stati «soltanto» tratti in inganno dal monitor della tabaccheria e siti internet. La loro sicurezza derivava dal fatto che, confrontando i numeri che avevano giocato e quelli apparsi sul video della ricevitoria e successivamente pubblicati on line, avevano indovinato 10 numeri. Quando, il giorno successivo all’estrazione, i giocatori hanno constatato che il bollettino cartaceo riportava numeri diversi da quelli che avevano visto in rete è stato come ricevere un pugno in faccia. In ogni caso hanno presentato domanda di pagamento a Lottomatica, ma la società non ha corrisposto loro il becco di un quattrino. A quel punto ai 5 fasanesi è restato altro da fare che portare in Tribunale Lottomatica, nonché l’Amministrazione autonoma delle dogane e dei monopoli di Stato (Aams). Il Tribunale di Brindisi (giudice Francesco Giliberti) non solo ha dato loro torto, ma li ha anche condannati a pagare le spese processuali sostenute da Lottomatica, liquidate in 10.343 euro, e le spese della Consulenza tecnica di ufficio. La sentenza è dei giorni scorsi.

Ma andiamo con ordine, partendo dal 14 aprile 2013, il giorno in cui i cinque fasanesi hanno ricevuto il dono, che poi tale non si è rivelato, della fortuna. I cinque hanno giocato quattro biglietti al 10elotto, indovinando 10 dei venti numeri dell’estrazione n.227. Stando alle regole del gioco, avrebbero vinto complessivamente 4 milioni di euro. In effetti, a vedere i numeri dell’estrazione apparsi in video e pubblicati su una serie di siti specializzati, la mega vincita c’era eccome. La beffa, però, era dietro l’angolo.

«Nel pomeriggio del 15 aprile 2013 - si legge nella sentenza del Tribunale di Brindisi - i cinque fasanesi constatavano presso la ricevitoria dove avevano effettuato le giocate che il bollettino cartaceo riportava, all’estrazione n. 227 del 14.4.2013, numeri diversi da quelli in precedenza comparsi e visionati sul sito del lotto e peraltro riportati sino al 20.4.2013 sul sito www.lottologia.com e fino al giorno 2.5.2013 sul sito Totofortuna».

Il punto della questione è, quindi, stabilire se a far fede sono le estrazioni visualizzate sui video in funzione delle ricevitorie dove si gioca o il bollettino ufficiale. Il consulente nominato dal giudice è arrivato alla conclusione che «la discrasia registrata fra quanto riportato sul terminale video e sui siti specializzati rispetto a quanto pubblicato nell’apposito bollettino sia stata provocata da un aggiornamento del software applicativo effettuato in data 11 aprile 2013, che ha generato le particolari criticità il 14 aprile 2013».

In buona sostanza il ctu ha concluso che l’aggiornamento del software «ha apportato al sistema alcune modifiche che hanno generato delle anomalie sulla trasmissione del flusso di alcuni dati, ma non sulla generazione dei numeri».

«In pratica - si legge nella sentenza -, l’estrazione è avvenuta correttamente e secondo gli standard previsti, ma l’interpretazione, l’acquisizione sul sito di Lottomatica e la successiva trasmissione di questo flusso dati è stata sbagliata, generando un errore che si è poi ripetuto da un sito all’altro».

Detto in parole povere, il 13 aprile 2013 il programma di estrazione dei numeri del 10elotto e quello di lettura e visualizzazione dei numeri estratti «parlavano» due lingue diverse. Da questo mancato «dialogo» è nato un gigantesco equivoco che ha mietuto cinque «vittime», ovvero i cinque fasanesi che sono andati a dormire (gli scontrini della discordia sono stati giocati qualche minuto dopo le 21) con la gioia di chi ha fatto una vincita di quelle che cambiano la vita per poi risvegliarsi catapultati in un incubo.

Nel 2016 hanno fatto causa a Lottomatica. La sentenza è arrivata dopo sette anni: il Tribunale non ha accolto la loro domanda. Il giudice ha sentenziato, anche sulla base delle conclusioni a cui è giunto il ctu, che la sequenza corretta di numeri vincenti relativi all’estrazione 227 del 13 aprile 2013, è quella pubblicata sul bollettino ufficiale di Lottomatica. Quindi, i cinque fasanesi non hanno diritto ai 4 milioni di euro che gli erano stati «assegnati» dai numeri pubblicati sul video della tabaccheria e sui siti internet specializzati.

Fine del sogno? Non è detto: c’è sempre la possibilità per i cinque fasanesi di fare appello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)