Sabato 06 Settembre 2025 | 12:54

Il «Centro risvegli» di Ceglie finisce di nuovo nel dimenticatoio

 
Luca Dipresa

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Luca Dipresa

Il «Centro risvegli» di Ceglie finisce di nuovo nel dimenticatoio

L’ira Caroli (FdI): «Nuova audizione». Intanto Amati (Azione) deposita una proposta di legge per creare in loco un polo regionale della riabilitazione

Domenica 28 Maggio 2023, 12:56

12:57

CEGLIE MESSAPICA - La realizzazione del Centro Risvegli, accorpato al il Presidio ospedaliero di Riabilitazione ad alta specialità San Raffaele assomiglia sembra più ad una telenovela o, meglio forse, ad una sorta di tela di Penelope.

Da tempo, a sentire sentire i diversi proclami, si ha la sensazione che i lavori possano iniziare da un giorno all’altro ma poi tutto resta fermo: neanche l’ombra di un cantiere.

Per questo Luigi Caroli, consigliere regionale (FdI), torna a farsi sentire «minacciando», per la quanta volta, un’audizione sul tema della Commissione regionale sul bilancio aperta al commissario straordinario della Asl di Brindisi, Giovanni Gorgoni.

E del resto Caroli lo aveva detto già in tempi non sospetti, all’inizio di questa sua battaglia per sottrarre all’oblìo un progetto importante per tutta la Puglia, la cui «pratica» però era già finita nel dimenticatoio: «Non cesserò di far sentire la mia voce fino a quando non vedrò l’avvio del cantiere», ha ribadito il consigliere regionale.

Ma perché i ritardi? «Non ne comprendo il motivo - spiega Caroli, ex sindaco di Ceglie Messapica ed ora consigliere regionale Caroli - è trascorso un anno con il contratto sottoscritto e non capisce perché i lavori non partono».

Da qui la sua richiesta di una nuova audizione della Commissione regionale preposta: «Possibile che tutti i problemi nascono in terra di Brindisi?», si domanda il consigliere regionale.

Ed in effetti l’attuale fotografia della situazione non lascia adito a dubbi: il contratto, gli adempimenti formali pare siano stati tutti portati a termine, ma dell’apertura dell’agognato cantiere ancora nessuna notizia. Il Centro Risvegli secondo quanto concordato nell’audizione tenutasi ad aprile su sollecitazione di Caroli dovrebbe essere realizzato entro il prossimo anno. «Nel corso di quell’audizione - aggiunge Caroli - Gorgoni ha comunicato che l’Ati (associazione temporanea d’imprese) che si è aggiudicata la gara (per circa 10 milioni di euro) ha firmato il contratto e che la Asl ha dato 19 mesi di tempo per la chiusura dei lavori». Una notizia che fece subito ben sperare in un imminente avvio della cantierizzazione e dei lavori per la realizzazione del Centro Risvegli, accorpato al già esistente Presidio ospedaliero di Riabilitazione ad Alta specialità San Raffaele. Nel mese di giugno 2021, la Giunta regionale stanziò 10 milioni di euro per la realizzazione di questa opera, di fondamentale importanza non solo per la cittadina messapica e per il territorio brindisino, ma per l’intera Puglia. E ciò in quanto, una volta realizzata ed entrata in funzione, tale struttura sarà un punto di riferimento essenziale per l’utenza regionale e del Mezzogiorno d’Italia.

C’è quindi da capire perché i lavori ancora non vengono avviati e su questo sarà essenziale la verifica che intende attuare Caroli.

Intanto in queste ore si registra una nuova iniziativa che mette in risalto, se ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza del Presidio ospedaliero di Riabilitazione ad Alta specialità San Raffaele. Fabiano Amati - consigliere regionale di Azione e presidente della I Commissione regionale Bilancio -, a seguito di «un’esperienza umana dolorosa e forte» ha inteso promuovere un’iniziativa politica per rendere «Ceglie un centro regionale d’eccellenza a gestione pubblica per tutti i tipi di riabilitazione». E spiega meglio la sua iniziativa: «Abbiamo depositato una proposta di legge per istituire a Ceglie Messapica un Centro regionale di riabilitazione pubblica ospedaliera - dice il consigliere di Azione -, utilizzando il meraviglioso personale attualmente in servizio presso la struttura». Ed aggiunge: «Una proposta che rompe ogni indugio e ritardo riportando la struttura in questione alla missione assistenziale e gestionale originaria». La proposta di legge è scaturita a seguito di una visita recente alla struttura per seguire un caso, «con ingresso in ogni camera, con lo sguardo su ogni malato e vpm la guida di professionisti dotati di competenze e cuore». Un’esperienza «umanamente forte e amministrativamente istruttiva - ha tenuto a precisare Amati -, per ambire al meglio e smetterla con le proroghe, le incertezze e il servizio limitato rispetto al potenziale».

Naturalmente l’auspicio di tutti che questa nuova iniziativa possa essere una ulteriore spinta verso la crescita dell’offerta sanitaria specialistica delle strutture cegliesi, ad iniziare magari proprio dal tanto atteso e «contrastato» avvio dei lavori per la realizzazione del Centro Risvegli, di cui periodicamente si vanno perdendo le tracce.

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