BRINDISI - Dopo la chiusura di Ostetricia al «Camberlingo» di Francavilla Fontana, stessa sorte rischia l’Utin (l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale) all’ospedale «Perrino» di Brindisi. E, dall’allarme lanciato dal Pd (che ha invocato un incontro urgente con presidente e assessore regionale allo scopo di impedirne la chiusura), si scatena la bufera sulla Asl e su Emiliano da parte dei rappresentanti dei due maggiori partiti del centrodestra, da un lato il consigliere regionale Luigi Caroli (Fratelli d’Italia) e, dall’altro, Laura De Mola (coordinatrice provinciale di Forza Italia).
Caroli, in particolare, si scaglia contro il governatore della Puglia: «Lo avevo fatto presente mercoledì scorso durante l'incontro tenutosi in Regione con i i tre candidati alla carica di sindaco della città di Francavilla Fontana e lo ribadisco a chiare lettere oggi: Emiliano ha deciso di radere al suolo la sanità brindisina. A rischio chiusura, infatti, è anche la Terapia Intensiva Neonatale (Utin) del Perrino ed è solo l’ennesima tappa di una lunga e triste sequela il cui unico comune denominatore è lo smantellamento di qualsivoglia possibilità di curarsi per i brindisini. Il buco di 450 milioni di euro della sanità pugliese, disamministrata dal centrosinistra negli ultimi 18 anni, impone, purtroppo, ulteriori scelte al ribasso a scapito di pazienti, medici, infermieri e operatori sanitari in una regione dove, negli ultimi giorni, assistiamo anche ad uno spettacolo grottesco sul tema del sostegno alla natalità, dapprima “concesso” alle donne in difficoltà per un importo di 5mila euro e poi ritirato in attesa di non meglio precisati approfondimenti. Ne dobbiamo purtroppo dedurre che, in Puglia, non solo è difficile mettere al mondo un figlio per chi è in difficoltà, ma è anche rischioso farlo a seconda delle zone di residenza in caso di emergenza. La vicenda dell’Utin di Brindisi – prosegue Caroli - è un esempio che si va ad inserire in un contesto regionale caratterizzato, peraltro, da un numero annuo di aborti che supera quota 5mila, con un tasso superiore al 6% rispetto alla media nazionale che è del 5,6%. Chi mette al mondo un figlio in Puglia, in qualsiasi delle sei province lo faccia, ha il sacrosanto diritto di farlo nelle migliori condizioni di sicurezza per sé e per il nascituro. Che non è evidentemente un pacco da spedire in altre strutture, magari anche fuori regione (generando ulteriore mobilità passiva), solo perché il governo regionale è totalmente incapace di affrontare e risolvere i problemi della sanità pugliese. Emiliano e Palese, assieme al commissario dell’Asl, Gorgoni, si facciano immediatamente carico di impedire la chiusura dell’Utin di Brindisi. Il diritto alla salute dei cittadini non può e non deve essere misurato con la calcolatrice».
A rincarare la dose è la coordinatrice provinciale di Forza Italia: «Appare imbarazzante e oltremodo offensivo nei confronti di tutti i brindisini - dichiara Laura De Mola - che il Pd si accorga solo adesso dei disastri nella sanità di tutta la provincia e decida di interpellare Rocco Palese, il loro assessore, solo dopo anni di assoluto silenzio. Sono anni che Emiliano ha letteralmente affossato l’intero sistema sanitario regionale, in particolare quello di tutta la provincia di Brindisi, ed il maggior azionista di questa maggioranza, il Pd, si accorge solo adesso dei rischi che corrono tutti i brindisini. Mi verrebbe da dire... benvenuti nella realtà, una realtà tragica dove tutti i brindisini e più in generale tutti i pugliesi, vivono da tempo».