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Il caso
18 Novembre 2019
Al volante di una Porsche viene fermato dai Carabinieri per un normale controllo, nei giorni successivi l’Inps gli sospende il reddito di cittadinanza.
È successo lo scorso mese di ottobre a Brindisi ad un 45enne di Padova, Claudio M., il quale si è poi rivolto all’associazione dei consumatori “Giustitalia” per adire le vie legali e riottenere il beneficio economico.
L’uomo, in realtà, era venuto a Brindisi per restituire l'auto alla moglie (una facoltosa imprenditrice del posto) e, dopo averla portata presso l'officina del proprio datore di lavoro per un controllo, veniva appunto fermato dai militari dell’Arma. Immediatamente, partiva la segnalazione all'Inps che, appena sette giorni dopo, provvedeva alla sospensione dell'assegno dovuto per il reddito di cittadinanza.
Con ricorso patrocinato dall'associazione “Giustitalia”, il 45enne faceva presente di non essere proprietario della "vettura di lusso" ma solo di una Fiat Panda, peraltro dichiarata in sede di richiesta del reddito, per ottenere il quale, come noto, ci sono dei requisiti di legge (non bisogna avere un reddito "familiare" superiore a 9.360 euro annui, non bisogna avere un patrimonio immobiliare, ad eccezione della prima casa, superiore a 30 mila euro, e non bisogna possedere beni mobili di lusso come appunto un'auto di un certo valore commerciale). L’uomo non possiede beni immobili (vive in affitto) ed il suo reddito (unico componente della famiglia) come operaio presso un’officina meccanica è di circa 800 euro mensili.
La Porsche in questione, invece, è di proprietà esclusiva della moglie del percipiente dalla quale lo stesso è legalmente separato.
Adesso spetterà ai giudici stabilire se il 45enne originario del Veneto ha diritto o meno all’assegno.
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