Hanno patteggiato 4 anni e 6 mesi di reclusione e una multa di 20mila euro i due giovani che a dicembre scorso furono scoperti con droga e un’arma all’interno del box di una società cooperativa alla periferia di Barletta. Per i due imputati, il 23enne Alessio Maggio di San Ferdinando di Puglia e il 20enne Sergio Lamonaca di Cerignola, il gup di Trani Ivan Barlafante ha ratificato i patteggiamenti.
La vicenda risale al 6 dicembre 2024. I due furono arrestati in flagranza dalla Polizia con una pistola semiautomatica clandestina, 233 cartucce di vario calibro e ben 11,4 chili di cocaina suddivisi in 10 panetti. Il 20enne fu fermato dai poliziotti proprio mentre si trovava nei pressi del garage. Visibilmente nervoso, non seppe dare giustificazioni sulla sua presenza in quella zona. Il 23enne, invece, giunse poco dopo sul posto munito di un marsupio al cui interno c’erano 920 euro in banconote di vario taglio. Durante il controllo degli agenti, fu ritrovato lo stupefacente all’interno di una Bmw parcheggiata nel box (un quantitativo di cocaina pari a quasi 53mila dosi del valore di circa 500mila euro, che «avuto riguardo al peso complessivo nonché alle circostanze dell’azione - si legge nell’imputazione - non era destinata ad uso esclusivamente personale»). In un borsone, invece, c’erano l’arma, priva di matricola con la dicitura «Taurus» e «TH9 P», e le 233 cartucce. Dalle indagini è emerso poi che il box era stato noleggiato da due settimane e, ritengono gli investigatori, con lo scopo di trasformarlo in un deposito della droga, pronta ad essere suddivisa in piccole dosi ed essere spacciata.
Per i due arrestati, difesi dagli avvocati Gianluca Pignataro e Raffaele Dibello, scattò la misura cautelare massima del carcere, eseguita dalla sezione Falchi della Squadra Mobile della Questura Bat, in una operazione congiunta con la squadra investigativa del Commissariato di Barletta, poi subito convalidata dal gip. Dopo la richiesta di immediato, gli imputati hanno proposto il patteggiamento per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione dell’arma clandestina, ora accolto dal giudice. Sono tuttora detenuti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Oltre alla ratifica dei 4 anni e 6 mesi di reclusione, il gup ha ordinato il dissequestro e la restituzione a Maggio dell’auto che gli era stata sequestrata e dei telefoni, ma la confisca dei 920 euro in contanti che custodiva nel marsupio e dell’arma clandestina con tutte le cartucce.
[isa.mas.]