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Fabbrocini e le vittime di mafia, a Barletta l’abbraccio del questore con Pinuccio e Lella Fazio

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Fabbrocini e le vittime di mafia, a Barletta l’abbraccio di Pinuccio e Lella Fazio

Alfredo Fabbrocini, nel 2005 commissario a Bari, citofonò a casa Fazio per avvisare i genitori di Michele dell’arresto degli assassini

Mercoledì 21 Maggio 2025, 13:14

13:16

BARLETTA - A vent’anni di distanza, sono tornati ad abbracciarsi il questore della Bat, Alfredo Fabbrocini, con Pinuccio e Lella Fazio, i genitori del 15enne Michele vittima innocente di mafia a Bari. Nel 2005, infatti, al citofono di casa Fazio bussò Fabbrocini, che all’epoca dei fatti era commissario nella questura di Bari, per annunciare l’arresto degli esecutori materiali dell’omicidio. Da allora non c’è stata più occasione per incontrarsi, fino a lunedì, quando l’associazione Divine del Sud ha organizzato un incontro sulla lotta alla criminalità, nella scuola media Fieramosca di Barletta.

«Ce lo ricordiamo come se fosse ieri – raccontano Pinuccio e Lella Fazio -. Da quel giorno siamo tornati a vivere, perché volevamo giustizia e non riuscivamo a digerire che il caso di nostro figlio potesse archiviarsi senza alcun colpevole. Dal dolore, siamo riusciti a trovare la forza per dire no alla mafia, andando in giro nelle scuole, nelle parrocchie e nelle carceri raccontando la nostra storia. Siamo nati a Bari Vecchia e qui restiamo, perché non abbiamo paura. Ci chiamano infami, ma siamo orgogliosi di continuare a collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura. Con questi incontri cerchiamo di far capire soprattutto ai giovani, quanto importante è non farsi trascinare nell’illegalità. Chi entra in quell’inferno, finisce o in carcere o al cimitero».

L’incontro si inserisce nel progetto «La Stanza Divina», istituita nel commissariato di Polizia di Barletta. Si tratta di uno sportello di ascolto e supporto per la tutela delle vittime di reato e la prevenzione dei gesti suicidari, che grazie al protocollo firmato tra la questura Bat, l’associazione Divine del Sud, il Comune di Barletta, la Provincia Bat e l’Asl Bat, offre assistenza psicologica e legale gratuita a chi ne ha bisogno, in completo anonimato.

«All’epoca a Bari c’era una sezione Omicidi e una Squadra Mobile che in qualche modo hanno voluto dare un segno del cambiamento dei tempi - spiega il questore Alfredo Fabbrocini -. Risolvere quell’omicidio e quindi dare giustizia a Pinuccio e Lella Fazio era come dare giustizia a tutta la città di Bari, per una vittima innocente che stava solo rientrando a casa. E adesso va dato merito ai genitori di Michele che si stanno prodigando, con la loro testimonianza, in un’opera di sensibilizzazione rivolta soprattutto ai giovani». Raccontare il disagio dei giovani attraverso esempi importanti è l’obiettivo di questo progetto «itinerante» e l’esempio di Pinuccio e Lella, vere e proprie istituzioni antimafia, è il più importante e prezioso per i giovani. All’evento hanno preso parte anche Agata Oliva, presidente regionale de «La Stanza Divina», don Angelo Cassano referente di Libera Puglia e Francesca Rodolfo presidente delle «Divine del Sud».

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