TRANI - Nella Bat ci sono circa 1.200 pazienti oncologici domiciliari, ma il servizio di assistenza ne copre solo un terzo: spunta così una petizione online per sollecitare una maggiore copertura nel servizio.
Nel 2020, quando Asl Bt pubblicò la gara per l’organizzazione del servizio, si stimavano soltanto 400 pazienti ed il quadro economico del bando fu calibrato proprio su quel numero, che oggi è del tutto insufficiente. Così le persone fragili, che si trascinano da tempo stati di salute sempre più compromessi, non possono ricevere a casa le cure di cui avrebbero bisogno: un paradosso in un momento in cui la sanità pubblica lavora per una deospedalizzazione.
Nell’assenza di risorse economiche aggiuntive, però, salta il banco e allora con i giorni che passano, la cera che si consuma e la processione che non cammina, ecco la mobilitazione dal basso: dopo i tanti appelli, comunicati e conferenze stampa, arriva anche una petizione on-line promossa dall’associazione Oikos, di Trani, a favore di tutti i pazienti oncologici della sesta provincia, affinché si sblocchi una situazione di stallo sempre più complicata.
La raccolta firme via web, sulla piattaforma change.org, di cui è primo firmatario Antonio Carrabba, presidente di Oikos, non ha un vero e proprio valore legale ma certamente, con il passare dei giorni e l’incrementarsi delle firme, sarà strumento di sensibilizzazione nei confronti di Regione Puglia e Asl Bt, additate come responsabili della decritta emergenza, indicando la soluzione del problema: «Regione autorizzi Asl Bt a sottoscrivere le convenzioni con tutte le associazioni di volontariato del suo territorio, per le cure domiciliari palliative per i malati di cancro».
La Asl Bt, con una serie di proroghe nel corso degli anni passati, sino al 31 dicembre 2024 aveva assicurato il servizio grazie a più associazioni di volontariato, in particolare la tranese Arges. Attualmente il servizio risulta affidato ad un unico operatore, la Ant, in virtù del su richiamato bando del 2020 per una platea di 400 pazienti. «Il numero dei malati dal 2020 ad oggi è triplicato – osserva Carrabba -, per cui una sola fondazione affidataria del servizio, fino al 31 luglio 2025, sia pure con una proroga effettuata fuori termine, non riesce a coprire il fabbisogno del territorio. A tutto questo deve aggiungersi che tutta la riorganizzazione della rete ospedaliera della Bat non è iniziata».
Da qui la richiesta della petizione sempre più impellente: «Che i tanti volontari, che offrono con professionalità e grande impegno il loro aiuto attraverso le associazioni che li rappresentano, possano affiancare l’attività dell’unico operatore nella cura dei pazienti oncologici mediante sottoscrizione di apposita convenzione. Nelle cure dei malati oncologici le famiglie sono lasciate sole e lo sviluppo dei servizi territoriali e di prossimità non sta ottenendo le giuste attenzioni: di fronte a tale situazione non possiamo restare in silenzio».
I firmatari richiedono «un intervento urgente della Regione Puglia affinché autorizzi l’Asl Bt alla sottoscrizione delle convenzioni con le associazioni di volontariato e, in particolare con l’Arges, nell’interesse di tutti i pazienti oncologici del territorio per uscire quanto prima da questa triste emergenza».
Appello esteso anche al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, «in qualità di garante della salute dei suoi cittadini, affinché si renda portavoce nelle sedi competenti e si adoperi a fianco di tutti noi e dinanzi alle autorità provinciali e regionali».