Sabato 06 Settembre 2025 | 18:54

Il sindaco di Andria, Giovanna Bruno: «Non mi candido alla Regione ma decide il Pd. Ho lavoro da completare»

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Andria: «Non mi candido alla Regione ma decide il Partito democratico». Bruno: ho lavoro da completare

Il suo nome circola tra quelli dei sindaci che potrebbero candidarsi alle prossime elezioni regionali. La prima cittadina fa chiarezza sul futuro politico personale e della città

Domenica 19 Gennaio 2025, 15:14

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ANDRIA - Il suo nome circola da tempo tra quelli dei sindaci che potrebbero candidarsi alle prossime elezioni regionali. La prima cittadina di Andria, Giovanna Bruno, fa chiarezza sul futuro politico personale e della città federiciana. «Smentisco categoricamente la mia ambizione di candidarmi alla Regione - precisa la sindaca di Andria -. Ribadisco che non lascerò la città fino a quando non sarà completato il mio mandato, evitando il rischio del commissariamento. Con tutti i sacrifici che sto e stiamo facendo, non posso immaginare che la città possa ripiombare nel baratro. Ecco, questa è la mia prima legittima ambizione». «Ovviamente - aggiunge - sono una donna di partito, e nel caso in cui il Pd dovesse individuare la necessità che io sia in campo, questo lo si deciderà sempre e solo dopo aver messo in sicurezza la città. Il mio motto è andiamo avanti, e sto già lavorando per andare avanti».

Sindaca, allora c’è la possibilità di un secondo mandato?

«Normalmente il secondo mandato non si impedisce a nessuno, soprattutto quando si opera bene. Che in tanti mi chiedano di pronunciarmi sul secondo mandato, significa che sto lavorando bene. E allora si continua con la stessa determinazione».

Quattro anni da sindaco cosa le lasciano in dote?

«Dopo quattro anni, ci sono anche delle legittime richieste a me stessa e alla mia maggioranza. Abbiamo ereditato una città che non voleva nessuno e nessuno si voleva candidare a fare il sindaco, tranne qualcuno che non era gradito nemmeno a se stesso. Abbiamo superato lo scoglio, siamo arrivati al ballottaggio e abbiamo vinto le elezioni. Ci davano al massimo due anni di vita e poi saremmo “caduti”. Hanno continuamente parlato di cambi di giunta, ma non se ne è fatto nulla. Addirittura mi davano al Parlamento tre anni fa, ma sono ancora qui a fare il sindaco. Le fonti sono sempre le stesse, perché non si capacitano che la città di Andria abbia un sindaco, riconosciuto anche fuori regione, e questo penso sia motivo di orgoglio anche per la città intera».

Si sta lavorando anche per costruire una più solida maggioranza?

«La maggioranza non ha perso pezzi. Invece, si è alleggerita di chi pensava di usare il ruolo di consigliere comunale soltanto come baratto e trattativa. Cosa che non consentirò mai a nessuno. Continuo a dire che il sindaco governa fino a quando ha i numeri in maggioranza. Diversamente da altri, non sono abituata né a trasformismi, né a fare accordi di qualsivoglia natura pur di restare a galla».

Che messaggio lancia alle forze che la sostengono?

«Se ci sono i numeri utili e la serenità si continua a governare, altrimenti la palla torna nel campo degli elettori. Una cosa è certa: quando un sindaco eletto democraticamente, riscuote così tanto consenso in maniera riconosciuta nella città, qualcuno deve spiegare perché la stessa comunità deve toglierle la fiducia. Una fiducia che ha comportato l’essersi messi in gioco per sanare la città. Siccome il risanamento è in atto, mi auguro che ci sia la responsabilità e la maturità di poter continuare».

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