
I coniugi sono stati trasferiti al San Paolo di Bari, dove sono stati sottoposti alle cure tempestive dell'ossigenoterapia
Venerdì 17 Gennaio 2025, 13:45
BARI - Marito e moglie intossicati da monossido di carbonio salvati dall'ossigenoterapia. È successo la notte scorsa, all’Ospedale San Paolo di Bari. L’uomo, 66 anni, e la donna, 63, avevano acceso due bracieri nella loro abitazione nelle campagne di Canosa di Puglia. Intorno alle 23 di ieri sera hanno cominciato ad accusare i primi sintomi della intossicazione: la signora ha perso conoscenza, l’uomo è stato colpito da una improvvisa astenia. Dopo un primo accesso al pronto soccorso più vicino, la coppia è stata trasferita all’ospedale San Paolo e affidata ai professionisti della Medicina Iperbarica. I due coniugi sono stati trattati e sottoposti a ossigenoterapia iperbarica, la cura salvavita per intossicazioni da monossido di carbonio. Le loro condizioni sono ora migliorate e stabili, proseguiranno la terapia nelle prossime ore per evitare ulteriori conseguenze.
“Stiamo assistendo ad un incremento di intossicazioni – spiega Laura Vernotico, responsabile della Unità operativa di Medicina iperbarica dell’ospedale San Paolo - il periodo invernale è quello più critico perché si accendono i riscaldamenti. La causa più frequente è – infatti - l’utilizzo improprio di bracieri e di camini, soprattutto nelle case rurali o comunque nelle case prive di riscaldamento a gas, seguita dall’impiego di stufe a gas e caldai o scaldabagni mal funzionanti”.
Il monossido di carbonio è un gas inodore, insapore e incolore, causa frequente di avvelenamento ma, purtroppo, poco conosciuto e molto sottovalutato. “Solo nel periodo natalizio appena trascorso – ha aggiunto Vernotico - sono state trattate da noi una decina di persone. Si tenga conto che non tutti gli intossicati si recano al pronto soccorso e non tutti quelli che si recano in ospedale vengono attenzionati alla Medicina Iperbarica”.