BARI - L’obiettivo è chiarire il concetto di consenso rispetto a un rapporto sessuale avvenuto nelle corsie di un reparto ospedaliero, ovvero l’episodio registrato a Barletta a Ferragosto e denunciato da una ragazza poco più che 18enne. Un caso per il quale c’è un indagato, un ausiliario 60enne incredibilmente ancora in servizio (seppure non nello stesso posto) e che adesso sarà al centro di un incidente probatorio con cui la Procura di Trani, con il pm Lucio Vaira, vuole chiarire esattamente i fatti.
La violenza sarebbe avvenuta nella Psichiatria dell’ospedale di Barletta ed è emersa alcuni giorni dopo, quando la ragazza - accompagnata dalla madre - si è presentata in Pronto soccorso riferendo l’accaduto. Sono così scattate le procedure previste dal protocollo «Codice rosa» in vigore nella Asl Bat, una procedura che comprende l’esecuzione di controlli medici specifici (da cui è emersa una conferma il rapporto sessuale) e la denuncia immediata dei fatti. La giovane è stata sottoposta, come prevede il protocollo, anche a una consulenza psichiatrica. Tutti gli elementi raccolti sono stati trasmessi in Procura. I carabinieri hanno così cominciato le indagini, identificando le persone presenti in reparto quel giorno: l’ausiliario avrebbe ammesso il rapporto sessuale, parlando però di un atto consenziente.
È soprattutto su questo che verterà il 13 dicembre l’incidente probatorio...