BARLETTA - La «disfida» del manto erboso del «Puttilli». Le due società calcistiche barlettane si sfidano a suon di comunicati sull’utilizzo del massimo impianto sportivo cittadino e sullo sfondo ci sono le situazioni del «Simeone» e del «Manzi-Chiapulin».
Nella giornata di lunedì, all’indomani delle gare Barletta 1922-Foggia Incedit e Audace Barletta-Virtus Mola entrambe disputate al «Puttilli», il Barletta 1922 ha diffuso un comunicato nel quale denunciando le condizioni del terreno di gioco «ridotto a un campo di patate» ha definito «insostenibile far disputare due gare di calcio nella stessa giornata su un campo in erba».
La conseguenza è stata la scelta di traslocare al «San Sabino» di Canosa per il match di coppa Italia Dilettanti giocato ieri contro l’UC Bisceglie. La replica dell’Audace Barletta non si è fatta attendere. Il presidente del club, Michele Dibenedetto, ha definito la nota del Barletta 1922 «arrogante e inopportuna» ricordando come a inizio stagione, dopo un incontro tra le due società e l’amministrazione comunale, si fosse trovato un accordo che prevede la possibilità per il Barletta 1922 di utilizzare tutti e 3 gli impianti cittadini - «Puttilli», «Simeone», «Manzi-Chiapulin» - in cambio di un canone di 30mila euro per 10 mesi (100 euro al giorno), mentre per l’Audace quella di utilizzare solo il «Puttilli» per le gare interne con un ticket di 100 euro a partita e con allenamenti da svolgere in altre sedi (Trinitapoli ndr).
polemica politica A margine della polemica c’è stato l’intervento del segretario cittadino e del capogruppo di Forza Italia Giovanni Ceto e Antonio Comitangelo che hanno individuato nella «gestione inadeguata dell’impiantistica sportiva da parte dell’assessore allo sport Marcello Degennaro» la vera causa della querelle.
Ma a proposito, come stanno il «Simeone» e il «Manzi-Chiapulin»? Inaugurato a marzo alla presenza del ministro dello sport Andrea Abodi, il «Simeone» è omologato solo per campionati giovanili, attualmente non ha illuminazione e, fa sapere l’assessore allo sport, vede gli spogliatoi inutilizzabili in attesa «delle nuove tariffe che saranno rese note nel 2025». Una svolta si potrebbe avere con il finanziamento di 600mila euro utile al rifacimento del velodromo che potrebbe prevedere anche una tribunetta.
Per il «Manzi-Chiapulin» invece, fa sapere Degennaro, sono stati stanziati 300mila euro per il rifacimento del sintetico (in pessime condizioni) e si attende (così come per l’illuminazione) l’avvio dell’iter da parte dell’ufficio tecnico. Situazioni in divenire dunque, nel mentre da Palazzo di Città si stanno facendo promotori di un chiarimento tra Barletta 1922 e Audace Barletta per mettere fine a una «disfida» che non giova a nessuno.
















