TRANI - «L’ex Cristoforo Colombo murato? Misure assolutamente necessaria per non peggiorare lo stato dei luoghi. La gara per l’affidamento in concessione? A breve, ma prima ci sarà quella della Lampara». Così il sindaco, Amedeo Bottaro, commentando la notizia dell’affidamento ad Amiu, da parte del Comune di Trani, di un servizio di bonifica urgente dell’area del compendio demaniale marittimo denominato «Ex ristorante Cristoforo Colombo», sull’omonimo lungomare, per una somma di poco inferiore ai 4.300 euro.
Si tratta di un’attività extra contratto di servizio decisa dal Comune e da effettuarsi per mano della sua azienda partecipata, che nasce dalla necessità di ripulire l’area che, «a seguito di sopralluogo della Polizia locale effettuata lo scorso 23 maggio - si legge nei provvedimento -, congiuntamente a personale dell’Ufficio tecnico», ha mostrato con chiarezza di essere stata oggetto di «effrazioni, manomissioni e occupazione abusiva».
Per impedire ulteriori situazioni di danneggiamento nell’area del fabbricato sono stati già affidati dei lavori edili per la chiusura degli accessi, che saranno murati, e la messa in sicurezza del sito. In vista di essi è stato affidato incarico ad Amiu di effettuare una preventiva pulizia straordinaria dei rifiuti solidi urbani presenti sia nelle aree esterne dell’ex ristorante, sia nei locali.
Fuori l’ex ristorante sembra quasi intatto, ma dentro è un disastro. Inevitabile, purtroppo, dopo abbandonato a seguito di decisioni dell’autorità giudiziaria che ne ha confermato la decadenza della concessione, l’assenza di titolo ad occuparlo da parte dell’ultimo concessionario ed il ritorno della disponibilità dell’immobile in capo al Comune di Trani.
Tutto era nato da un’ordinanza di sgombero emanata il 18 settembre 2020 dal dirigente uscente dell’Area urbanistica del Comune di Trani, Francesco Gianferrini: motivi, mancato pagamento di canoni e decadenza della concessione demaniale. Quel provvedimento si era di fatto consolidato prima con una sentenza di primo grado al Tar favorevole al Comune, respingendo il ricorso del concessionario, poi con il rigetto dell’istanza di sospensiva del ristoratore presso il Consiglio di Stato. Da lì sarebbe nata la successiva rinuncia al ricorso, con la decadenza dello stesso per carenza di interesse.
«La concessione è scaduta il 31 dicembre 2001 - aveva scritto la Settima sezione del Consiglio di Stato respingendo l’istanza di sospensiva pervenuta». Quanto ai canoni di concessione annuali, il Comune accusa il mancato pagamento dal 2008 al 2020 con l’eccezione del 2015, anno in cui il Comune aveva avviato il procedimento di decadenza della concessione a causa del mancato pagamento dei canoni relativi alle pregresse annualità. Il concessionario uscente era tenuto a pagare circa 17.000 euro annui, che moltiplicati per i 12 anni di mancato pagamento effettuato fanno poco più di 200.000 euro.
Al netto delle dichiarazioni del sindaco, ancora nulla di concreto si profila in relazione all’iter procedurale per l’emanazione di una nuova gara per l’affidamento in concessione dell’ex Cristoforo Colombo. Al contrario, lo scorso 31 ottobre è scaduta la gara per l’affidamento in concessione della confinante ex sciala De Simone: allo stato siamo in presenza di 4 offerte pervenute, di cui una esclusa. Il 29 dicembre si chiudono i termini per il terzo bando dell’ex pizzeria da Felice: deserti i primi due.
Nel complesso, percorrendo solo poche centinaia di metri da qui verso Colonna, sono presenti ben quattro strutture comunali abbandonate, delle quali tre ridotte a rudere (oltre il Cristoforo Colombo anche l’ex sciala De Simone e la Lampara) ed un altro in forte predicato di diventarlo (l’ex pizzeria da Felice). Senza dimenticare le due ex sale private (Trinidad e Linda), anch’esse in forte stato di degrado. Fanno eccezione i lavori in corso all’ex sciala Torelli, a cura di una società che ne ha rilevato la concessione a seguito di aggiudicazione di asta fallimentare e che la riqualificherà ai fini della coltivazione, vendita e somministrazione sul posto di prodotti ittici.