ANDRIA - Ci sono tre indagati per la morte di Raffaele Sardano, l’operaio 38enne di Andria deceduto per un gravissimo trauma cranico mercoledì scorso mentre lavorava nell’ «Agrolio» nell’oleificio situato sulla strada provinciale 2 che porta a Canosa di Puglia, nei pressi della borgata di Montegrosso.
Si tratta dell’amministratore legale dell’azienda, di un operaio e di un professionista esterno addetto alla sicurezza. Le loro iscrizioni devono intendersi come un atto dovuto in vista dell’autopsia: domani il pubblico ministero Francesca Valerio, che procede per l’ipotesi di omicidio colposo, conferirà l’incarico al medico legale.
Stando ad una prima ricostruzione, l’operaio – alle prese con un macchinario che separa l’acqua dall’olio – avrebbe effettuato un intervento su un tubo che si è poi staccato e lo ha colpito con violenza sul volto. Purtroppo l’impatto è stato talmente violento che per l’uomo non c’è stato nulla da fare: il decesso è stato immediato. I soccorritori, intervenuti tempestivamente, non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Sul posto, oltre alle forze dell’ordine, anche gli ispettori dello Spesal, i quali hanno il compito di verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
LA LETTERA - In una nota trasmessa dagli avvocati Stefano Dardes e Giovanni Bruno, si legge che «la Agrolio Srl rinnova la massima vicinanza e cordoglio ai familiari del caro Raffaele con i quali condivide tutto il proprio incommensurabile dolore per una perdita che è e resterà incolmabile per tutti. Esprime, altresì, massima fiducia nell’operato dell’Autorità Giudiziaria, cui compete, in via esclusiva, l’accertamento di quanto realmente occorso. In merito alle valutazioni pubblicate nell’immediato, la Agrolio Srl rileva di aver sempre dedicato, come avrà cura di dimostrare, massima attenzione alla sicurezza sul lavoro, formando adeguatamente il proprio personale, ponendo a disposizione dei propri lavoratori macchinari di ultima generazione e luoghi sicuri, assicurando la dovuta vigilanza, il tutto secondo le normative vigenti».
«L’Agrolio Srl auspica, pertanto, che l’esercizio del diritto di informazione sia curato nel rispetto del profondo dolore che accomuna i familiari, i componenti dell’impresa datrice di lavoro e i colleghi di lavoro del povero Raffaele, nonché con la giusta considerazione dell’impegno e degli investimenti in questi anni sempre instancabilmente profusi per la salvaguardia della sicurezza del personale assunto».