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Trani, borseggiatori «in azione» fuori e dentro il cimitero? Arrivano i percettori di Rdc

Nico Aurora

Il Comune attiva il servizio di prevenzione

TRANI- Avvisare gli utenti del civico cimitero del rischio che i loro oggetti personali possano essere rubati proprio in quel luogo sembra fantacronaca, ma purtroppo non a Trani: infatti, è l’imbarazzante realtà di un camposanto comunale sempre più esposto alle azioni di soggetti senza scrupoli.

Nelle ultime settimane alcune donne si sono viste sfilare dalle borse portafogli e telefonini, oggetto di furti con destrezza avvenuti durante momenti di distrazione. Così, da ieri mattina, il Comune di Trani è corso ai ripari attivando un servizio di prossimità per aiutare i cittadini quanto meno a custodire meglio i propri beni. Obiettivo, porvi un argine soprattutto in prospettiva del grande afflusso previsto nei prossimi giorni, durante il ponte di Ognissanti.

Per realizzare questo servizio di vigilanza passiva l’ente ha scelto di avvalersi di cinque percettori del reddito di cittadinanza all’interno dei «Progetti utili alla collettività». Gli operatori incaricati indossano una pettorina blu del Comune di Trani ed esortano gli utenti a prestare attenzione ai malintenzionati pronti a sfilare i loro beni personali. Peraltro, questo personale non ha alcun potere di polizia giudiziaria, ma può solo svolgere una eventuale attività di supporto alle forze dell’ordine, segnalando loro eventuali episodi di cui possano avere avuto contezza.

I percettori del reddito di cittadinanza stanno rendendo un servizio utile alla comunità anche al Monastero di Colonna, favorendone la sua pur parziale apertura durante il fine settimana. Paradossalmente, il migliore apporto che i beneficiari della misura stanno dando alla città si sta verificando proprio nella fase storica in cui il beneficio del reddito di cittadinanza in favore di tanti è stato sospeso e potrebbe ulteriormente subire restrizioni.

Nel caso del civico cimitero, però, si va oltre. E la constatazione di un servizio, che nessuno si sarebbe mai aspettato che fosse istituito, lascia il campo alla riflessione: purtroppo, in uno scenario sociale sempre più degradato, le attenzioni dei malviventi non risparmiano alcuno ed alcun luogo, men che meno quelli sacri. E se già all’interno del camposanto si registrano da tempo sottrazioni di fiori da tante tombe, fenomeno già di per sé inqualificabile, adesso si è alzata l’asticella dello scempio passando anche a borseggi sempre più frequenti.

Spiace, peraltro, che di questo si sia avuta notizia solo attraverso l’istituzione di un servizio comunale e non dalla voce di chi è stato vittima di queste vere e proprie azioni criminali. Il silenzio di chi subisce sembra rappresentare un neanche tanto velato stato di rassegnazione, che però appare inaccettabile: ad esso va contrapposta un’adeguata risposta.

Nessuno si sognerebbe di militarizzare persino un cimitero ma l’iniziativa del Comune, destinata a proseguire almeno fino a fine anno, sembra andare proprio nella direzione della tutela non solo dei beni di chi lo frequenta, ma anche e soprattutto del recupero di quella tranquillità che nessuno avrebbe mai immaginato fosse turbata persino andando a pregare sulle tombe dei propri cari.

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