TRANI - La Procura di Trani ha avviato un’indagine in merito all’episodio avvenuto martedì scorso nella cappella Sacro Cuore di Maria, del civico cimitero di Trani.
Nella mattinata, al fine di predisporre un loculo per la tumulazione di una salma, che sarebbe avvenuta da lì a poco, gli operatori ne rimuovevano i tufi di chiusura provvisoria e scoprivano all’interno una cassa chiusa da un telo di cellophane e con dentro un corpo di persona allo stato ignota.
La salma è stata posta sotto sequestro e si trova in una delle sale obitorio dello stesso camposanto, a disposizione dell’autorità giudiziaria e di un medico legale che sta procedendo agli accertamenti per definire l’epoca della morte e l’eventuale identità del corpo, anche al fine di ricostruirne il percorso dopo l’accesso al cimitero.
La circostanza ha fatto ritardare di un giorno la tumulazione della salma avente diritto, una donna effettiva proprietaria del loculo, che aveva comprato contestualmente alla tumulazione di suo marito, avvenuta già alcuni anni fa.
«Da tempo denunciamo lo stato di degrado del civico cimitero - commenta Francesco Nugnes, segretario cittadino e provinciale della Democrazia cristiana -, ma mai avremmo pensato di doverci occupare anche di una situazione al limite dello sciacallaggio umano».
Va precisato che la cappella, come le altre di denominazione religiosa, è di proprietà e gestita da una delle tante confraternite della Città. Il Comune di Trani in questi casi rilascia i permessi di costruire e si fa pagare il suolo e l’illuminazione votiva. È anche vero che molte aree pubbliche totalmente comunali del cimitero monumentale versano in condizioni precarie, mentre ancora non sono partiti i lavori per il previsto ampliamento del camposanto nella ex zona demaniale retrostante, ubicata alla fine di via Finanzieri. L’intervento sarà realizzato con un project financing da 26 milioni di euro, prevedendo diecimila nuove tumulazioni, un toccasana se confrontato con l’odierna penuria di spazi di sepoltura.
Oggi, infatti, trovare posto nel camposanto è davvero molto complicato sia nelle cappelle delle confraternite, sia fra porticati e terreni di inumazione comunali. Quanto accaduto nei giorni scorsi, però, se fosse la conseguenza di questa carenza di spazi, supererebbe i confini di una oggettiva emergenza per varcare quelli di una quanto meno disinvolta gestione da parte degli eventuali responsabili.
E poco c’è mancato che la scoperta la facessero i congiunti della donna sul posto, con tutte le conseguenze psicologiche prevedibili. Di certo, anche il solo rinvio della tumulazione di un giorno, avendone conosciuto le cause, avrà reso ancora più doloroso lo stato d’animo di una famiglia già segnata da un grave lutto.