Sabato 06 Settembre 2025 | 02:35

Trani, assistente sociale minacciata per un mancato sussidio

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, assistente sociale minacciata per un mancato sussidio

Davanti a lei una donna con una bottiglia di benzina e un accendino. Rafforzata la sorveglianza in municipio dopo lo stop per i beneficiari del reddito di cittadinanza

Sabato 02 Settembre 2023, 12:59

TRANI -  L’aggressione è stata solo verbale, ma la tragedia davvero sfiorata. Ed è questo l’aspetto più inquietante dell’episodio di cui la Cgil ha parlato nelle ultime ore, con riferimento a quanto avvenuto mercoledì mattina negli ambienti dei Servizi sociali del Comune di Trani. Il sindacato, in una nota, aveva riferito di una aggressione ai danni di una dipendente e scritto testualmente di «tragedia sfiorata» senza però entrare nel merito di quanto accaduto.

Abbiamo provato così a ricostruire con maggiore dovizia di particolari l’episodio, del quale è stata protagonista attiva una donna. Si tratta di una persona già da tempo in carico ai Servizi sociali, la quale, una volta entrata nell’ufficio, lamentava di avere diritto ad un non meglio precisato sussidio che potrebbe non essere neanche il reddito di cittadinanza, della cui privazione oggi tantissimi si dolgono.

Dall’altra parte dello sportello la dipendente provava a darle delle spiegazioni, ma per tutta risposta l’utente estraeva dalla borsa una bottiglietta di plastica ed un accendino, minacciando di darsi fuoco, poiché contenente liquido infiammabile.

Le sue urla, però, avevano già richiamato gli agenti della Polizia locale e anche della Polizia di Stato, che la bloccavano portandola via. Da lì a poco la donna veniva condotta in Commissariato, identificata e denunciata per minacce e procurato allarme. Il liquido contenuto nella bottiglietta, da prima sommaria analisi, è sembrato essere compatibile con una sostanza infiammabile, ma ulteriori accertamenti sono in corso.

L’episodio conferma l’innalzamento del livello di guardia da parte del Comune di Trani, che dopo lo stop al reddito di cittadinanza ha rafforzato la sorveglianza nell’area dei Servizi sociali. Ma anche, e soprattutto, l’allarme sociale dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza, con il conseguente messaggio dell’Inps che invita gli utenti a rivolgersi presso i servizi sociali della propria città.

Così gli uffici sono diventati una sorta di valvola di sfogo del malcontento generale e, se finora gli afflussi degli utenti erano stati tutto sommato contenuti a causa del periodo pienamente estivo, adesso stanno vertiginosamente aumentando poiché più di uno si sta trovando in presenza della nuova e spiazzante realtà: tanti cittadini ne hanno preso atto con dignità, ma fra questi qualcuno sembra essere già andato oltre le righe. Proprio come nel caso della donna che ha minacciato verbalmente la dipendente e sventolato quella bottiglietta che sembra rappresentare plasticamente il fuoco di un disagio sociale su quale già in molti dall’esterno stanno soffiando.

«Certi gesti, sempre condannabili - commenta il capogruppo consiliare della Lega, Giovanni Di Leo -, sono quasi sempre frutto di esasperazione ed occorre personale comunale formato e adeguato, che sappia ascoltare, comprendere e fornire risposte. E credo sia proprio questo il punto: il personale è stato messo nelle condizioni di fornire risposte, o è stato lasciato solo ad affrontare i malumori della gente?».

Di Leo propende per la seconda ipotesi, richiamando la circostanza per cui la Cgil avrebbe chiesto un incontro con il sindaco, che però avrebbe snobbato quanto da loro denunciato in ordine alla sicurezza degli uffici. «Evidentemente in questo momento nessuno ascolta alcuno nel Palazzo di città - afferma Di Leo -. Il pesce puzza sempre dalla testa ed è meglio lavarsi le mani quando ci sono i veri problemi, rinchiudendosi nella torre d’avorio al secondo piano del palazzo comunale, mentre poi è troppo comodo fare normale amministrazione spacciandola per straordinaria attraverso i comunicati stampa. I problemi reali della città stanno emergendo sempre più, e sempre più emerge l’incapacità di affrontarli». Di Leo, esprimendo solidarietà in favore dell’assistente sociale, ha preannunciato una interrogazione consiliare finalizzata a comprendere meglio quanto accaduto.

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