BISCEGLIE - Assoluzione piena dall’accusa di aver fatto prostituire una ragazzina di Bisceglie di appena 17 anni. Fine di un incubo per un imprenditore del posto, che nei giorni scorsi ha visto cadere la gravissima accusa nei suoi confronti all’esito del rito abbreviato che si è celebrato nei giorni scorsi davanti al gup Anna Lidia Altamura.
La stessa procura era ritornata sulle sue posizioni, chiedendo l’assoluzione per insufficienza di prove.
Le accuse erano quelle di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
L’inchiesta, coordinata dal pm Mirella Conticelli, è stata avviata dopo la denuncia della madre e della sorella della presunta vittima. I fatti risalgono alla primavera del 2016. Le due donne avevano notato qualcosa di strano nel comportamento della ragazzina, così decisero di seguirla e monitorare i suoi spostamenti. Così segnarono il modello e il numero di targa di un’auto scura di grossa cilindrata a bordo della quale la giovane venne vista salire.
Da qui l’imputazione a carico dell’imprenditore che, difeso dall’avvocato Carmine Di Paola, si è sempre e fin da subito proclamato innocente.
In primis l’assunto difensivo si è basato sulla circostanza che dai tabulati telefonici non emerge alcun contatto fra l’imprenditore e la ragazzina: così invece non dovrebbe essere, poichè si parla di appuntamenti e chiamate per successivi incontri.
La giovane riferisce di essere in grado di riconoscere il suo aguzzino, ma davanti all’immagine dell’imprenditore non conferma la sua identità nè lo indica come persona a lei conosciuta.
Ai carabinieri della stazione locale la ragazza ha dichiarato di essersi prostituita in due occasioni un determinato bed & breakfast, dove il titolare non aveva l’abitudine di chiedere le generalità e i documenti agli ospiti.
L’imputato, inoltre, ha dichiarato di aver prestato spesso e volentieri l’auto a diversi conoscenti, ma dato il lasso di tempo trascorso non era in grado di fornire ulteriori elementi.
Alla luce del quadro probatorio complessivo, l’ipotesi accusatoria non ha retto e l’imprenditore è stato dichiarato completamente estraneo alla vicenda.