BARLETTA - Incredibile, ma vero! Dal 22 giugno 2006 al 31 dicembre 2022 il Comune di Barletta non ha incassato un solo euro di canone per l’impianto di telefonia mobile installato presso lo stadio comunale Puttilli. È andata sensibilmente meglio per quanto riguarda l’impianto localizzato nelle vicinanze del cimitero, per il quale i versamenti sono stati effettuati fino al febbraio 2019, senza che se ne conti alcuno, però, in tutto l’arco del 2022.
Meglio ancora per 2 dei 4 ripetitori che insistono su Palazzo di Città, in corso Vittorio Emanuele, in regola rispettivamente fino al 30 settembre 2022 e fino al 10 marzo 2023. Per il primo il canone versato nello scorso anno ammonta a 16 mila 643 euro, per il secondo a 16 mila euro. Come è stato possibile che la la struttura piazzata nei pressi dello stadio Puttilli sia diventata così a lungo «invisibile» per le casse comunali? Nell’arco degli oltre 15 anni di esercizio senza spese a carico del privato, sono state inviate lettere di messe in mora dagli uffici di Palazzo di Città? Se sì, hanno avuto risposta? Se no, perché? Il contratto sottoscritto nel 2006 prevedeva sanzioni per i mancati pagamenti? E perché dal 2019 anche il ripetitore localizzato nei pressi del cimitero è stato perduto dai radar di chi gestisce le casse comunali?
Tutto è venuto a galla in maniera accidentale, in sede di rinnovo delle concessioni comunali nell’ambito del Piano comunale delle installazioni (Pic) della telefonia e delle telecomunicazioni. Sono dieci complessivamente le torri: oltre le 4 menzionate, ve ne sono altre 2 su Palazzo di Città, poi un’altra al cimitero, una presso l’ex sede della Banca d’Italia, un’altra sul Palazzo Ina in piazza Aldo Moro e un’altra al centro della rotatoria nei pressi del sottovia Parrilli.
L’8 novembre dello scorso anno, a Palazzo di Città si è svolto un incontro tra dirigenti e tecnici del Comune e il dott. Francesco Acinapura, legale rappresentante della ditta Deamultiservice per conto di Cellnex, società spagnola principale operatore europeo di infrastrutture di telecomunicazioni wireless. In quella sede vengono fissate «le somme da incassare sugli impianti di locazione scaduti, da convertire in contratti di concessione (per le torri localizzate al cimitero e allo stadio comunale Puttilli)», come sottolinea la determinazione dirigenziale adottata il 26 gennaio 2023 dalla dott.ssa Rosa Di Palma (responsabile di Demanio e Patrimonio) su istruttoria del responsabile del procedimento geom. Gaetano Depalo.
Di seguito, nella stessa determinazione, si legge che «la proposta formulata dal dott. Acinapura configura una serie di vantaggi per l’amministrazione comunale, in via conciliativa e ricognitoria» così definiti: «Recupero e riscossione dei canoni pregressi da quantificare fino al 2021 in base ai canoni preesistenti, per i due impianti del cimitero e dello stadio Puttilli che nel tempo sono stati interessati da vari subentri di società differenti che ne hanno acquisito la titolarità con l’onere di regolarizzare le obbligazioni esistenti con il Comune di Barletta». L’altro «vantaggio» viene individuato nel «riordino degli atti concessori relativi agli impianti da regolarizzare, con l’adozione di apposite determinazioni di accertamento in entrata relative a ciascun impianto, dando seguito al regolamento comunale per la disciplina del canone patroimoniale di occupazione del suolo pubblico etc...».
Tradotto in cifre: per l’impianto del Puttilli, il privato deve corrispondere 198 mila euro in ragione dei 12 mila euro di canone annuale mai versati al Comune dal giugno del 2006. Per l’impianto del cimitero il canone annuo di 16 mila 907 euro risulta regolarmente versato fino al 16 febbraio 2019, data di scadenza del contratto: il costo della occupazione sine titulo dal 17 settembre 2019 ammonta a 64 mila 811 euro. A seguire sono sopraggiunte a Palazzo di Città comunicazioni via pec, secondo le quali Wind Tre spa riconosce di dovere al Comune 176 mila e 996 euro per parte sua e Cellnex, invece, 77 mila 903euro. Il totale fa 254 mila 899 euro. Tutta questa vicenda si può annoverare fra gli esempi di sana ed efficiente amministrazione della cosa pubblica?