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Lino Banfi nominato «sindaco della Liguria»: «Checco Zalone è il nuovo maestro»

 
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Lino Banfi nominato «sindaco della Liguria»: «Checco Zalone è il nuovo maestro»

Il comico pugliese ospite d’onore in piazza Chierotti, a Taggia (Imperia) per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria

Sabato 23 Aprile 2022, 11:16

«Pasquale Zagaria, caporal maggiore dell’89/mo reggimento Fanteria». Così si è presentato ieri Lino Banfi, l’attore e comico pugliese ospite d’onore in piazza Chierotti, a Taggia (Imperia) per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria, alla quale hanno partecipato circa trecento persone.

Un tuffo nel passato, nel lontano 1958, quando un giovane Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi, iniziava il servizio di leva alle caserme Revelli nel piccolo centro balneare. Un legame ancora oggi molto forte, tanto che il sindaco Mario Conio ha voluto conferirgli l’onorificenza, cedendogli addirittura la fascia da sindaco per una parte della cerimonia. «Non me l’aspettavo - ha detto Banfi -. È bello avere la cittadinanza onoraria da una città che ricordi volentieri con dei fotogrammi nel moviolone della mia chepa (testa, ndr), che mi riportano a quando da ragazzo, ero qui a militare». Giungono anche i complimenti del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, presente fra gli altri alla cerimonia: «Da oggi Lino Banfi è sindaco della Liguria. Lui è un pezzo di storia non solo del cinema italiano, ma anche del costume, la sua storia un esempio di lavoro, coraggio, impegno e dedizione verso il lavoro e la famiglia».
Per l’attore è un vero e proprio amarcord: «Il momento più bello è stato quando ho visto un locale qui vicino, dove all’epoca giocavamo a biliardo e dove il padrone, che era una bella persona, mi prese in simpatia e, terminato il militare, mi aiutò a trovare lavoro all’hotel Regina di Ospedaletti».

Poi gli è stato chiesto quali artisti lo abbiano particolarmente colpito, tra quelli che ha conosciuto nella propria carriera, Banfi menziona subito Totò e pone un paragone con Papa Francesco. «Il fatto di avere conosciuto personalmente Totò seppur solo per mezzora - ha precisato - mi ha dato le stesse sensazioni di quando, alcuni giorni fa, Papa Francesco ha voluto vedermi per farmi gli auguri dei sessant’anni di matrimonio». Ed ha aggiunto: «Quando alla fine gli dissi: “Santità, allora noi diventiamo amici, un giorno?”. Mettendomi una mano sulla schiena, mi rispose: “Banfi, ma noi siamo già amici”». Una visita di circa tre quarti d’ora quella con Papa Francesco. «L’ho fatto sorridere e gli ho raccontato delle barzellette, perché, gli ho detto, che volevo diventare giullare del Papa. Quando lei è arrabbieto, gli ho detto, e lui ha subito sorriso, mi fa chiamar».
Tra gli amici, Banfi menziona Paolo Villaggio: «Mi è rimasto nel cuore, era un genio cialtrone. Combinava dei casini terribili, ma con i suoi Fracchia e Fantozzi ha insegnato a molti a recitare». Quindi parla di Checco Zalone: «Lui dice che sono un suo maestro e che si inginocchia quando mi vede, ma ora è lui un grande maestro, perché incassa davvero tanti soldi ed è protagonista di una comicità nuova. Io ho aperto un sentiero alla comicità pugliese, che prima non esisteva, perché a differenza dei napoletani e dei siciliani non abbiamo nessuna tradizione teatrale: ma se con Banfi si è creata, adesso continuerà».

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