MARGHERITA DI SAVOIA - Tecnicamente è un fungo che dà origine a una muffa che ha compromesso una parte dei raccolti di carote. È riuscito a salvarsi soltanto chi ha investito in trattamenti appositi. La carota a Margherita di Savoia, con la cipolla bianca igp e la patata pasta gialla, rappresenta una importante forma di reddito per tante famiglie del territorio. Durante l’ultima campagnata è stata registrata la presenza di Alternaria che ha intaccato il prodotto.
«Una problematica riscontrata durante l’intera durata del ciclo produttivo», afferma Lorenzo Piazzolla, giovane produttore agricolo. «Siamo stati costretti così a fare investimenti ulteriori in fase produttiva per garantire al consumatore un ottimo prodotto», prosegue. La carota è uno dei principali prodotti della tradizione. In cucina è utilizzata in diversi modi, come contorno ma anche come dolce per concludere il pasto. Viene prodotta da secoli in una striscia di sabbia fra il mare Adriatico e i bacini della salina più grande d’Europa. Un lembo di terra che va da Margherita di Savoia a Zapponeta per una superficie che si estende per circa 20 chilometri. Il fungo dell’Alternaria trova il suo habitat ideale in punti in cui c’è un alto tasso di umidità come gli arenili. Riconoscerlo non è semplice quando il prodotto è ancora in campo. Servono occhi e mani di persone esperte.
«I trattamenti effettuati sono tutti previsti dalla legge. È bene sottolineare che le nostre sono piantagioni di qualità», specifica Piazzolla. Chi non ha effettuato i dovuti trattamenti ha perso il raccolto. «È stato un grande sacrificio economico. Purtroppo con i prezzi attuali di vendita non riusciamo a ottenere un giusto guadagno. Va considerato che i prodotti utilizzati vanno ad aumentare non di poco il costo di produzione», sottolinea l’agricoltore. La carota prodotta nella sabbia ha qualità organolettiche uniche e un’alta resa sul piano alimentare. È unica in Italia perché soltanto negli arenili fra Margherita di Savoia e Zapponeta la raccolta si fa anche in “contro produzione”, cioè va oltre i mesi di gennaio e febbraio e prosegue fino a maggio. Un risultato ottenuto grazie alla semina effettuata fra ottobre e novembre. Per tutti questi motivi la carota è molto richiesta sul mercato e dalla grande distribuzione organizzata.
«Considerato il periodo economico difficile che stiamo vivendo su più fronti, riuscire a lavorare tutto l’anno e vendere le nostre carte, dalla primativa alla tardiva, è un ottimo risultato ottenuto grazie al lavoro svolto negli anni passati», afferma Vincenzo Frontino proprietario di una delle più grandi realtà produttive del settore.
«Quest’anno i prezzi non sono stati altissimi perché il mercato è andato un po’ a rilento, probabilmente dovuto al periodo che stiamo attraversando», prosegue. Sulla qualità nessun dubbio. «Il nostro prodotto fresco, quindi le carote tardive, continuerà a essere raccolto fino a fine maggio. Per quanto riguarda le vendite, riusciamo a smerciare la carota al Sud, nel centro Italia ma soprattutto al Nord. Le caratteristiche dell’ortaggio e la sua dolcezza con un bel colorito arancione riescono a farla distinguere dalle altre varietà presenti sul mercato magari proventi da altre parti della penisola come il Veneto e la Sicilia», sottolinea Frontino. Il prezzo in termini prettamente economici, spiega l’imprenditore, «è fermo ai 20 centesimi al chilo in campo».
Ma potrebbero salire. «Sulla tardiva il mercato potrebbe registrare un aumento nei guadagni perché in questo periodo la merce a livello nazionale inizia a diminuire e la domanda quindi si concentra su zone come la nostra che ancora sono in grado di fornire un prodotto fresco e di qualità. Quindi si spera ci siano ricavi in più, se pur piccoli, sia per i produttori che per i rivenditori», continua Forntino. Una boccata di ossigeno, ma nulla di ancora di certo. «Sia gli agricoltori che noi magazzini stiamo attraversando un periodo estremamente complesso con tutti gli aumenti che abbiamo subito. Il costo del carburante è soltanto uno di questi. Andare avanti - conclude l’imprenditore - è una vera impresa».