ANDRIA - Sembrava fosse tutto pronto e completato, seppure fermo, e che da un momento all’altro potesse giungere la buona notizia e invece così non è. La nota di ieri mattina dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture, l’Ansfisa, è stata una doccia fredda per quanti speravano in una prossima attivazione della tratta ferroviaria Andria-Corato, ferma e chiusa da dopo lo scontro fra i treni del 12 luglio 2016, e nell’apertura della stazione di Andria Sud.
Conti alla mano, prima di settembre prossimo la situazione non dovrebbe cambiare.
L’Agenzia, rispondendo alla richiesta di informazioni del deputato andriese Giuseppe D’Ambrosio (ex Movimento 5 Stelle) dopo che lo stesso, il 14 febbraio scorso, aveva chiesto spiegazioni su cosa impedisse ancora la riattivazione della tratta, si sofferma su due punti: Ferrotramviaria non ha ancora concluso i lavori; lo farà, presumibilmente, entro la fine di questo mese. Terminati gli stessi e ottenute tutte le certificazioni, dovrà presentare ad Ansfisa le istanze di autorizzazione di messa in servizio, corredate da tutte le certificazioni. A questo punto l’agenza ha cinque mesi di tempo per svolgere la sua attività di verifica e rilasciare l’autorizzazione per la messa in servizio degli impianti o, in caso contrario, motivare un eventuale diniego.
«Speravo che tutto potesse procedere celermente – dice D’Ambrosio - e invece scopri che Ferrotramviaria non ha concluso i lavori mentre la stazione di Andria sud è vandalizzata, il parcheggio abbandonato e i disagi sono enormi, tutto questo non ha alcun senso. Quando si è trattato di Genova e del Ponte Morandi tutti si sono mossi come mai. Sull’Andria – Corato ci sono stati dei morti, c’è un processo ma è tutto fermo».
Il deputato andriese riferisce di avere scritto anche al ministro delle infrastrutture, che non ha risposto e, per quanto riguarda il comune di Andria, dice «se fossi il sindaco della città e vedessi così tutto fermo alzerei la voce a tutela dei miei concittadini e del territorio». Ciononostante per D’Ambrosio la vera responsabile è la Regione Puglia, «per come ha affrontato dal principio questa situazione, con un atteggiamento premiante nei confronti di Ferrotramviaria, anziché revocarle la concessione». E ne ha anche per i 5 Stelle, «che ora sono in maggioranza e la consigliera Grazia di Bari in primis che su questa vicenda sta in silenzio.Questa storia - conclude il deputato andriese - è uno scandalo».
Dal canto suo, Ferrotramviaria, contava di poter consegnare l’opera e riaprire la tratta entro l’estate, riferisce l’ingegnere Pio Fabietti. Sui lavori riferisce che «è in via di completamento la realizzazione di un tunnel pedonale nella stazione di Corato e la posa di un ascensore. Il resto della linea è finito, la struttura è completata e dotata di sistema di controllo marcia treno. Ottenuta l’autorizzazione - conclude - si viaggerà su doppio binario fra Ruvo e Andria e a piena velocità».
Non nasconde la sua delusione il coordinatore cittadino di Forza Italia Luigi De Mucci, il quale evidenzia i disagi di pendolari, studenti e lavoratori, dei turisti e lo stato di paralisi della città, «con la stazione di Andria sud chiusa, quella centrale interessata dai lavori di interramento e le attività economiche in affanno. Andria Sud è pronta da due anni - conclude - nel silenzio imbarazzante di Regione Puglia e comuni interessati».
«Sulla riapertura di Andria sud stiamo monitorando e sollecitando continuamente, considerando notevole il tempo già trascorso. É il motivo per cui formalmente abbiamo scritto ad Ansfisa, l’agenzia da cui dipendono determinate autorizzazioni, così come manteniamo rapporti costanti con Ferrotramviaria, non solo su questo tema ma anche sui lavori di interramento che entrano sempre più nel vivo in città», dice il sindaco Giovanna Bruno.