«Chiavi della città», il 12 febbraio la decisione del gup di Trani
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Dopo i fatti del 2016
Redazione online
04 Luglio 2019
La Regione Puglia sarà citata come responsabile civile nel processo sul disastro ferroviario che il 12 luglio 2016, sulla tratta tra Andria e Corato, causò la morte di 23 persone e il ferimento di altri 51 passeggeri, in quanto proprietaria dell’infrastruttura. Lo ha deciso il nuovo collegio di giudici del Tribunale di Trani (presidente Antonio De Luce, giudici a latere Marina Chiddo e Sara Pedone) nominato dopo la ricusazione del precedente collegio. Il provvedimento relativo alla citazione della Regione era stato annullato dalla Corte di Appello, che aveva deciso la ricusazione dei giudici su richiesta della società Ferrotramviaria, perché conteneva una "indebita anticipazione del giudizio».
Nell’ordinanza odierna il nuovo collegio ne dispone la citazione «essendo acclarato che la proprietà degli impianti è in capo alla Regione stessa», «pur evidenziando - aggiunge - che non esiste una contestazione specifica avanzata dall’ufficio del pm» e «posto che solo nell’ambito di un completo giudizio di merito potranno valutarsi i presupposti di una responsabilità». Con la stessa ordinanza il Tribunale ha revocato il provvedimento con il quale era stata ammessa la costituzione delle parti civili nei confronti della società Ferrotramviaria (imputata nel processo e responsabile civile) e ha dichiarato inammissibili, in quanto tardive, le ulteriori richieste di costituzione di parti civili. In udienza le costituite parti civili hanno sollevato una ulteriore questione sulla incompatibilità tra la difesa della società e quelle delle persone fisiche imputate e i giudici si sono riservati.
Il processo è a carico di Ferrotramviaria e 17 tra dipendenti e dirigenti dell’azienda pugliese di trasporti e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, accusati, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Sono costituiti parti civili i familiari delle vittime, i Comuni di Andria, Corato e Ruvo di Puglia, diverse associazioni e la Regione Puglia, ora citata anche come responsabile civile. Il processo proseguirà il 18 settembre nell’aula bunker del carcere di Trani.
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