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La sentenza
Redazione online
19 Settembre 2018
Palazzo di Giustizia di Bari
BARI - La Corte di Assise di Appello di Bari ha assolto «per non aver commesso il fatto», ribaltando la precedente condanna all’ergastolo, i due imputati, madre e figlio, accusati di aver ucciso due donne, una familiare e una sua amica. Le vittime, la 62enne Maria Diviccaro, disabile, cognata e zia degli imputati, e l’amica badante Maria Strafile di 65 anni, furono uccise con percosse e la prima soffocata nel letto con un cuscino, la seconda strangolata.
I fatti, accaduti nell’appartamento di una delle vittime a Barletta, risalgono al 15 marzo 2012. I due imputati, Grazia Fiore e il figlio Damiano Diviccaro, rispettivamente di 54 e 22 anni, in primo grado erano stati condannati con rito abbreviato nel luglio 2016 dal gup del Tribunale di Trani Angela Schiralli alla pena dell’ergastolo. Secondo l’accusa il movente del delitto risiedeva in una mancata eredità. Il processo secondo grado ha però ribaltato la sentenza, assolvendo con formula piena gli imputati, difesi dagli avvocati Tullio Bertolino, Giangregorio De Pascalis e Giancarlo Chiarello.
Revocati anche i risarcimenti danni alle costituite parti civili, i familiari di Maria Strafile. Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni.
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