TRANI - «A Taranto sarà un’altra battaglia. Loro hanno il fattore campo favorevole, ma adesso devono fare loro la partita. Noi li dobbiamo attendere ed essere ancor più intelligenti rispetto a domenica scorsa». Così Gigi Delli Carri, allenatore della Fratelli Lotti Juve Trani, alla vigilia di Gara 2 della finale playoff con Taranto, che incoronerà la trionfatrice della C di basket portandola in B. A questa sfida Trani arriva in vantaggio 1-0, avendo vinto Gara 1 al PalaAssi 53-46. In partenza le bianconere hanno commesso il peccato di farsi prendere dalla frenesia forzando le giocate e, soprattutto, i tiri dalla distanza in una serata disastrosa nelle percentuali da fuori. Ciononostante hanno avuto il merito di lottare, ricompattarsi quando sono andate sotto di otto punti nel secondo quarto, rimettersi in carreggiata e non fare mai fuggire le avversarie.
Così sono riuscite progressivamente a ribaltare la gara, mostrando una sempre più brillante condizione atletica, a fronte del contemporaneo calo della squadra avversaria. La partita si è decisa con il break al terzo minuto dell’ultimo quarto, quando Trani ha raggiunto il suo massimo vantaggio di sette punti sul 45-38 e, da allora, ha potuto meglio gestire la gara andando a prendersi nel finale fallo sistematico e tiri liberi per mettere al sicuro la vittoria.
Questo sabato, 22 aprile, al Palamazzola la Juve potrà giocare per chiuderla, oppure essere costretta a rimandare tutto alla sfida decisiva, che si giocherebbe fra due settimane nuovamente a Trani. «Dobbiamo essere memori degli errori che abbiamo fatto domenica – sottolinea Delli Carri -, così da andare lì e fare tutta un’altra partita. Chiuderla a Taranto anziché a Trani? Lo spero tanto, anche se e sarà una partita difficile perché troveremo un ambiente molto caldo e loro hanno una bella panchina lunga, sicuramente più lunga della nostra. Ma tutto dipenderà solo da noi – chiarisce il coach -, perché il campionato possiamo perderlo solo noi. Siamo una spanna superiori alle altre squadre, come allo stesso Taranto. Voglio solo che le ragazze siano consapevoli della loro forza e giochino come sanno fare».
