BRINDISI - «La partita si è svolta come avevamo pensato si sarebbe potuta evolvere. Nel primo tempo abbiamo accettato un ritmo troppo alto lasciando spazio alle loro qualità, al rientro in campo invece abbiamo aggiustato alcune situazioni riuscendo con personalità a girare l’inerzia dalla nostra parte. Quando difendiamo con giusta attenzione e dedizione, i risultati possono arrivare. Abbiamo dimostrato di voler giocare insieme di squadra, dobbiamo proseguire su questa strada».
Alla fine della gara vittoriosa al PalaBarbuto di Napoli, gara che fa riprendere alla Happy Casa la corsa verso l’obiettivo play off del campionato di lega A di basket, dopo 5 vittorie consecutive e lo stop contro Milano, non c’è supponenza nelle parole di coach Frank Vitucci, ma consapevolezza che quella che sta allenando, dal 22 gennaio scorso (gara vinta contro la Virtus Bologna 78-77) è un’altra Happy Casa.
Coach Vitucci, aveva ragione il ds Simone Giofrè quando ad inizio stagione, era il 1° agosto 2022, aveva detto alla «Gazzetta»: «Adesso c’è un gruppo, non c’è una chimica… Magari questa verrà già dal primo allenamento, magari ci sarà fra mesi, talvolta accade che non si creerà…» Adesso ci sono gruppo e legame chimico necessario?
«Lla strada giusta l’abbiamo trovata: un nuovo assetto c’è; si vede che abbiamo sistemato qualcosa. I ragazzi ci hanno messo un po’ di tempo, ma poi, oggettivamente, qualcosa è cambiata e bisogna pensare che i tempi di maturazione non sono sempre uguali. Lo sappiamo tutti che, il fatto umano nello sport è preponderante e bisognava avere anche la pazienza di capire che si riesce a sfornare immediatamente il prodotto finito».
Senza nulla togliere al gran lavoro degli altri atleti dalla prima gara, quanto ha influito il rientro in squadra di Harrison e l’innesto di Lamb?
«Sicuramente ha influito. Sono i dati oggettivi, che parlano e questo al di là della prestazione individuale. Sono l’efficacia e la consistenza della squadra che sono migliorate con il loro ingresso. Noi ce lo aspettavamo: lo sapevamo e quindi possiamo ancora migliorare. Oltre le loro prestazioni individuali si vede che hanno dato anche l’input per far sì che le cose andassero diversamente».
Andiamo alle sue passioni. Definisca ogni singolo giocatore con qualcosa di musicale o una considerazione che rappresenti la gradita sorpresa che le ha riservato in questo cammino di campionato. Partiamo da Jason Burnell.
«Grande dedizione e grande spirito di squadra».
Marquise Reed.
«Giocatore dalle movenze reagge: il suo andamento, che sembra una cantilena, ti ipnotizza. Ecco: l’ipnotizzatore».
Ky Bowman.
«È la nostra extra energia allo stato puro. Talvolta è talmente veloce, che la palla gli resta dietro. Vera criptonite».
D’Angelo Harrison.
«Il motivatore».
Bruno Mascolo.
«Grande cuore e applicazione».
Doron Lamb.
«Musica ambient, ma di alta qualità».
Andrea Mezzanotte.
«Ancora non ha manifestato appieno i suoi poteri: un Harry Potter nascosto».
Joonas Riismaa.
«Il potenziale che sta venendo a galla. È la nostra energia verde».
Jordan Bayehe.
«Un giocatore di grande utilità con grandi margini».
Nick Perkins.
«È il nostro caterpillar».
Dino Bocevski.
«Una farfalla nel bozzolo».
E domenica c’è Treviso dei tanti ex...
«C’è qualcuno che saluto sempre volentieri. Noi siamo molto concentrati. Affronteremo sicuramente questa partita con grande determinazione. È una partita importante come lo saranno tutte quelle di questa parte di stagione. È una partita che va affrontata con grande attenzione. Loro sono in un buon momento, fanno finta di nascondersi ma stanno andando bene».
