Val d'Agri, l'appello di mamma Irene: un prelievo di sangue per trovare donatori di midollo osseo per Gabriele
Il piccolo, di soli 4 anni, è affetto dalla malattia neurodegenerativa di Krabb: colpisce il sistema nervoso causando problemi motori e malfunzionamento di organi vitali
“Basta un prelievo di sangue di persone adulte tra i 18 ed i 35 anni da inserire in banca dati per aiutarci a trovare possibili donatori di midollo osseo. Il male sta facendo il suo corso ma la sola possibilità che abbiamo è di provare ad arrestarlo. Vi prego, divulgate e partecipate. È necessario per noi ma anche tante altre famiglie che vivono questa condizione in tutta Italia”.
È un appello composto, che stringe il cuore e rivolto alla sofferenza del prossimo quello di Irene, madre di Gabriele, piccolo della Val d’Agri di appena 4 anni affetto dalla malattia neurodegenerativa di Krabb. Una condizione capace di colpire il sistema nervoso centrale e periferico, causando problemi motori e malfunzionamento di organi vitali.
La diagnosi, dura e senza appello, è arrivata nella primavera scorsa. A marzo, le maestre della scuola dell’infanzia notano dei comportamenti apparentemente introversi e decidono prontamente di confrontarsi con i genitori. “Debilitato cronico, aveva problemi alla vista”. Gabriele inizia così una serie di esami pediatrici a Potenza (encefalogramma) e subito dopo presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, avanguardia divenuta punto di riferimento internazionale per la salute di bambini e ragazzi.
Qui la TAC consegna esito con macchie regolari, escludendo la presenza di tumori, ma qualcosa ovviamente non quadra. Ad aprile altri esami strumentali acclarano una leucodistrofia per effetto ereditario. Non esistono cure risolutive e non c’è appello. Un fulmine a ciel sereno che cambia inesorabilmente il percorso di vita.
Il 14 giugno, il centro pediatrico romano invia una lettera per informare della ricerca potenziale di un donatore di midollo osseo entro 4 settimane per procedere ad un trapianto di cellule staminali emopoietiche. Infatti, se in tempo, rappresenta l’unica opportunità per interrompere la corsa della malattia, talmente veloce che ha ormai privato Gabriele dell’uso delle gambe e quasi del tutto della vista. Contro questo piccolo granello di speranza, però, la scarsità di donatori in tutta Italia, appena 500 mila. Non arriva alcuna notizia positiva. Ambienti vicini alla famiglia – mamma Irene lavora nell’indotto petrolifero lucano – decidono così di divulgare un appello online e dare il via ad una gara di solidarietà che ha superato anche i confini regionali lucani.
“Non avevo il coraggio di renderlo noto – confessa mamma Irene a La Gazzetta del mezzogiorno - una mia amica l’ha scritto su facebook e da lì si è generata una catena di comunicazione. In poche settimane, l’Associazione Donatori di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche ‘Francesca Lombardi’ ha coadiuvato circa 250 prelievi in Val d’Agri presso i centri Avis di Marsicovetere e Sarconi. Sono originaria della Calabria, Domos di Reggio Calabria sta contribuendo. Importante – ha concluso mammaIrene - non si può effettuare una donazione mirata ma solo aumentare la probabilità che venga destinata a Gabriele, motivo che si ha spinti a divulgare ovunque l’invito a farsi avanti. Contattate Domos Basilicata”.