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Violentò infermiera durante turno di notte: arrestato in Basilicata autista ambulanza

 
Redazione online

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Covid, a Bari in tilt il 118: 2400 chiamate la giorno. «Ambulanze ferme per ore davanti agli ospedali»

foto d'archivio

L’episodio è avvenuto alla fine dello scorso mese di febbraio mentre i due stavano svolgendo lo stesso turno

Lunedì 28 Marzo 2022, 13:23

19:00

POTENZA - Violentata da un collega durante un turno di notte. E’ successo a un’infermiera del 118, di 34 anni, in servizio in una postazione della Val d’Agri, in provincia di Potenza. In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del capoluogo lucano, i Carabinieri hanno arrestato un autista di ambulanza, di 46 anni, accusato di violenza sessuale aggravata.

L’episodio risale a una delle ultime notti di febbraio: alcuni giorni dopo, la donna ha presentato denuncia e sono quindi cominciate le indagini, condotte dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Viggiano (Potenza) dell’Arma, che hanno permesso «di raccogliere gravi indizi di colpevolezza - è sottolineato in un comunicato diffuso dalla Procura della Repubblica di Potenza - nei confronti dell’indagato», che è residente in provincia di Matera.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori - che hanno ascoltato diverse persone e analizzato i contenuti di diversi telefoni e computer - in un primo momento, l’uomo avrebbe molestato pesantemente la donna, che poi sarebbe stata costretta "con la forza, su un lettino», nella postazione sanitaria, a subire un rapporto sessuale. E, dopo la violenza, l’uomo avrebbe intimato alla collega di non raccontare a nessuno quello che era successo.

La vicenda ha ovviamente richiamato l’attenzione dei sindacati. In particolare, i dirigenti della Fp Cgil di Potenza si sono detti «scossi» per l’accaduto: «E' inammissibile che una donna debba subire molestie e violenza ed è inaccettabile che questo accada sul luogo di lavoro da parte di un collega». Il sindacato ha quindi chiesto all’azienda di sanitaria di Potenza "di prevedere un sistema stringente di controlli, soprattutto in quegli ambiti, come il 118 e la continuità assistenziale che, prevedendo turni notturni in situazioni di 'isolamentò, rendono oggettivamente più pericoloso lo svolgimento della propria attività lavorativa anche da parte di potenziali aggressori esterni». E per la Cisl Fp, «questo episodio denuncia l’urgenza di mettere al centro il tema dei rapporti di genere dentro e fuori dai luoghi di lavoro. Troppo spesso le donne sono oggetto di attenzioni non richieste e alle volte tali attenzioni degenerano in molestie e atti di violenza. Per questo occorre investire di più sulla prevenzione di tali fenomeni rafforzando i servizi di ascolto. La lotta contro ogni forma di violenza di genere, da quella verbale a quella fisica - hanno concluso i rappresentanti sindacali - impone uno sforzo collettivo che deve essere prima di tutto di tipo culturale». 

«L'episodio assurto oggi agli onori della cronaca colpisce tutti noi e ci pone dinanzi a interrogativi di non facile soluzione». Lo ha sottolineato - in una nota diffusa dall’ufficio stampa - il vicepresidente della Giunta lucana e assessore regionale alla salute, Francesco Fanelli, «in merito alla vicenda che ha visto coinvolta un’operatrice di una postazione sanitaria di soccorso in Val d’Agri».
«Abbiamo bisogno - ha aggiunto - non solo di misure concrete per difendere le donne - e la videosorveglianza parrebbe aver funzionato a tal scopo - ma anche una grande campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, per garantire una concreta parità uomo-donna sui luoghi di lavoro, soprattutto quelli più di 'frontierà, come il servizio sanitario. Bisogna rispettare - ha concluso Fanelli - le persone e creare una nuova consapevolezza verso le donne, anche per prevenire molestie e atti di violenza che inorridiscono tutti noi».

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