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Sì alla cig, no ai notturni: «Operai ridotti alla fame», la rabbia dopo l'annuncio dei turni a Melfi

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Sì alla cig, no ai notturni: «Operai ridotti alla fame», la rabbia dopo l'annuncio dei turni a Melfi

La rabbia di Calamita (Fiom Cgil) . Palombella: «L’azienda deve chiarire il futuro di tutti gli stabilimenti italiani»

Sabato 11 Maggio 2024, 11:59

POTENZA - «L’utilizzo continuo degli ammortizzatori sociali in maniera strutturale, eliminando anche il turno di notte, sta mettendo in povertà i lavoratori». È la segretaria regionale della Fiom Cgil, Giorgia Calamita, a sollevare, ancora una volta, i timori dei sindacati sulla situazione dell’area industriale di San Nicola di Melfi.

A poco più di 24 ore dalla presentazione dei turni di lavoro che Stellantis ha previsto per la prossima settimana, con alcuni turni sospesi a cominciare da quelli notturni, e dopo la riunione dei delegati dell’indotto e della logistica Stellantis, la Fiom denuncia di nuovo l’allarme povertà per gli addetti del comparto automotive lucano e lancia l’ipotesi di una grande mobilitazione unitaria per riportare l’attenzione su una vicenda che rischia di pesare, ed anche non poco, sull’intera economia della Basilicata.

«C’è bisogno di aumentare i salari delle lavoratrici e dei lavoratori a fronte dell’inflazione che c’è – commenta Calamita - Per dare dignità al lavoro innanzitutto bisogna rendere la salute e la sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro un elemento centrale del confronto con le imprese». Per la Fiom c’è la «necessità di rivendicare una politica industriale che investa finanziamenti pubblici e privati per garantire il lavoro anche nell’area di Melfi».

«I vari tavoli tematici che si sono tenuti dal governo a oggi non hanno dato nessuna risposta politica in termini di volumi di produzione e di mantenimento dei posti di lavoro» continua il sindacato che, per questo, ritiene indispensabile far sentire la sua voce. «È ormai inevitabile una manifestazione generale a partire da Melfi di tutti i metalmeccanici coinvolti nell’automotive» ribadisce Calamita, ricordando come «eliminando anche il turno di notte» si stia «mettendo in povertà i lavoratori».

«È fondamentale che il governo apra un tavolo con sindacato e Stellantis perché la promessa di un milione di auto fatta dal ministro Urso l’anno scorso è ancora un miraggio – evidenzia la segretaria regionale della Fiom - Rivendichiamo la necessità di investire sulla formazione e sulle competenze per la transizione ecologica e digitale, ritenendola un’opportunità per competere con altri paesi non sulla riduzione dei costi bensì sull’innovazione e sullo sviluppo. È necessario ridurre l’orario di lavoro e mettere al centro un lavoro di qualità per tutti i lavoratori, perché oggi l’efficientamento che le aziende continuano a rivendicare si traduce immediatamente in precarietà e in un peggioramento delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza, provocando infortuni e morti sul lavoro». Di qui, l’impegno – a detta della Fiom - ad arrivare ad «una manifestazione generale unitaria che metta al centro i diritti e la dignità dei lavoratori». Una rivendicazione, quest’ultima evidenziata anche dalla Uilm nel corso del consiglio regionale lucano.

«È necessario che Stellantis si sieda ad un tavolo di confronto sindacale affinché delinei in maniera chiara il futuro di tutti gli stabilimenti italiani – sottolinea il segretario nazionale del sindacato dei metalmeccanici, Rocco Palombella - Se non avverrà ciò siamo pronti ad ogni mobilitazione regionale ma anche di sciopero nazionale che coinvolgerà tutti i siti e tutti i lavoratori di Stellantis e quindi tutte le realtà produttive e industriali e dunque della componentistica e della logistica». Insomma, una mobilitazione complessiva che tenga alta l’attenzione sulle difficoltà di tutto il comparto automotive lucano.

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