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Basilicata, autunno senza piogge ma dighe piene: 56 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto al 2022

 
Alessandro Boccia

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Alessandro Boccia

Basilicata, autunno senza piogge ma dighe piene: 56 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto al 2022

Vincenzi (Anbi): «Adesso occorre efficientare la rete idraulica»

Lunedì 16 Ottobre 2023, 13:20

POTENZA - In Basilicata, nonostante l’estate torrida e l’inizio d’autunno contraddistinto da temperature elevate e assenza di piogge, il sistema idrico tiene.

Attualmente, secondo quanto emerge dal monitoraggio quotidiano dell’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, nelle principali dighe lucane ci sono quasi 56 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In particolare emerge che il maggior quantitativo di acqua è presente, al momento, nell’invaso di Montecotugno, in territorio di Senise, il più grande d’Europa in terra battuta, ma ancora in attesa di interventi dopo che l’Ufficio Dighe ha imposto negli anni scorsi delle limitazioni legate a motivi di sicurezza. In questa diga attualmente sono invasati 177 milioni di metri cubi, quasi 45 in più rispetto ad un anno fa.

Nella diga del Pertusillo, a Spinoso, sono contenuti invece quasi 59 milioni di metri cubi di acqua, 4 in meno rispetto a dodici mesi fa. Quasi 33 milioni di metri cubi, invece, quelli presenti nell’invaso di San Giuliano, a pochi chilometri da Matera, 10 in più rispetto allo stesso periodo del 2022.

La situazione è incoraggiante anche per l’invaso di Gannano, e per le dighe del Camastra e del Basentello. Una situazione – fanno sapere dal Consorzio unico di bonifica - che non desta al momento preoccupazione per l’agricoltura, anche se c’è da considerare che la stagione irrigua si è prolungata in maniera notevole, in conseguenza delle mancate precipitazioni proprie di questo periodo dell’anno, ed è aumentato il fabbisogno in agricoltura. Per Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue «la domanda da porsi - prosegue il presidente Vincenzi - è sempre la stessa: cosa succederà, quando le correnti d’aria fredda dal Nord si scontreranno con il persistente caldo africano sull’area mediterranea? Il pericolo è una tropicalizzazione del clima con accentuazione di eventi estremi, cui il territorio italiano e le sue comunità sono impreparati. Necessitano urgenti campagne informative alla popolazione - continua il presidente dell’Anbi - per ridurre i rischi da comportamenti incauti in caso di violenti eventi naturali e, al più presto, un piano nazionale di efficientamento della rete idraulica e di infrastrutturazione del territorio».

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