il problema
Bari, in Ateneo 40 posti in aula per 200 studenti di Comunicazione: «Situazione rientrata, ma il problema è reale»
Una soluzione tampone rapida dopo una settimana di lezioni (che rischiavano una sospensione prolungata), ma la questione resta. «C'è stato un cambio organico, se ne parlerà al prossimo Senato accademico»
Una quarantina di posti in aula per 200 studenti: è lo scenario che, per una settimana, è toccato agli studenti del terzo anno di Scienze della Comunicazione a Bari. La soluzione (temporanea) è stata già trovata, ma resta un problema strutturale che, per ora, deve attendere il prossimo Senato accademico. E che ha già portato il rettore Roberto Bellotti ad aprire un dossier sulla questione.
L’anno accademico dell’Università di Bari è iniziato tra denunce di aule sovraffollate e spazi fatiscenti da parte di diverse associazioni studentesche, con tanto di blocco delle lezioni. L’ultimo caso è quello, come già detto, degli studenti del terzo anno di Scienze della Comunicazione, che si sono ritrovati a frequentare la quasi totalità delle lezioni in un’aula troppo piccola, al punto tale da spingere il dipartimento alla sospensione delle lezioni. “Questa - denuncia uno studente del corso - è una situazione difficile per chi si troverà, ben presto, ad affrontare tesi ed esami importanti. I professori e il dipartimento sono stati molto collaborativi fino ad oggi, ma speriamo cambino le cose”.
Almeno questa vicenda ha trovato, per ora, una soluzione alternativa, e le lezioni riprenderanno grazie all’intervento del Dipartimento. “A breve avremo comunicazione della nuova aula - fanno sapere dal mondo studentesco -. La soluzione è stata trovata soprattutto e anche grazie alla disponibilità della direttrice del dipartimento che ha accolto le nostre richieste e ha permesso di trovare una soluzione idonea alle esigenze della componente studentesca. È vero che questa è una soluzione temporanea e va trovata una soluzione a lungo termine, ma è anche vero che una collaborazione tra studenti e docenti è fondamentale. Questi disagi saranno portati all’interno degli organi di governo, ma è necessario sottolineare che c’è stato un cambio organico, dai rappresentanti della comunità studentesca allo stesso Rettore, e ciò ha portato inevitabilmente a nuove date da rispettare. Avremo modo di discutere dei disagi alla prossima riunione del Senato accademico, il 27 ottobre. Speriamo, anzi siamo certi, che la soluzione si troverà: in questi anni i docenti si sono sempre messi a disposizione garantendo il diritto allo studio a tutti gli studenti”.