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Sdegno a Corato: donna e bambina riprese con il cellulare mentre cercano aiuto dopo l’esplosione

Sdegno a Corato: donna e bambina riprese con il cellulare mentre cercano aiuto dopo l’esplosione

 
Salvatore Vernice

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Salvatore Vernice

Sdegno a Corato: donna e bambina riprese con il cellulare mentre cercano aiuto dopo l’esplosione

Anziché soccorrere le vittime, c’è chi ha diffuso le loro sofferenze. Entrambe sono ora ricoverate in gravi condizioni nel reparto di rianimazione per grandi ustionati del Policlinico di Bari

Domenica 03 Agosto 2025, 15:27

CORATO - Il boato, poi le fiamme. In pochi secondi, la quiete di via San Vito si è trasformata in panico. Era venerdì mattina, alle 10.52, quando un’esplosione violentissima ha sconvolto il civico 24, una piccola abitazione di poco meno di 30 metri quadrati. Secondo le prime ricostruzioni, a causare l’inferno sarebbe stato il malfunzionamento di una bombola di gas. Dentro l’abitazione, due persone, una donna di 42 anni e una ragazzina di 11, figlia del convivente della donna, in visita dalla Svizzera per trascorrere qualche giorno con il padre. Entrambe sono ora ricoverate in gravi condizioni nel reparto di rianimazione per grandi ustionati del Policlinico di Bari. Fortunatamente non sono in pericolo di vita.

La violenza della deflagrazione è stata tale da scagliare una delle porte in ferro della casa contro la saracinesca di un garage situato proprio di fronte, danneggiandola pesantemente. Sul posto sono intervenuti immediatamente la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Corato, gli agenti del Commissariato di Corato e i tecnici del Comune. L’immobile è stato sequestrato su disposizione del Pm Marcello Catalano della Procura di Trani che coordina le indagini per fare piena luce sulle cause dell’esplosione. Tra i primi a giungere sul luogo della tragedia c’era anche l’architetto Antonio Vendola, dirigente del settore urbanistico del Comune di Corato, che ha spiegato. «Abbiamo effettuato delle verifiche preliminari. Per fortuna, non ci sono danni visibili alle abitazioni adiacenti. Tuttavia, a causa delle altissime temperature registrate ieri all’interno, non è stato possibile effettuare un controllo approfondito». È prevista nelle prossime ore un’ordinanza di inagibilità e la messa in sicurezza dei luoghi. L’area dovrà inoltre essere ripristinata, così come eventuali danni strutturali causati dallo scoppio.

«Sul piano statico - ha continuato Vendola - il sopralluogo nell’appartamento sovrastante non ha rilevato anomalie al pavimento, mentre una parte del balcone risultava “calda”, ma non in modo preoccupante. Attendiamo comunque il verbale ufficiale dei Vigili del Fuoco prima di ulteriori valutazioni». Smentita con forza anche la voce secondo cui l’immobile non sarebbe stato adibito a uso abitativo. «Il locale al civico 24 è regolarmente accatastato nella categoria A4, quindi come abitazione. Le notizie circolate in merito a un uso improprio non hanno alcun fondamento», ha precisato il dirigente comunale.

Accanto alla tragedia, è forte l’indignazione per un fatto molto grave: poco dopo lo scoppio, qualcuno, invece di prestare aiuto o almeno rispettare la gravità della situazione, con lo smartphone ha penato bene di riprendere le due vittime ustionate, ancora scosse e doloranti, tra le fiamme e i detriti.

Il video, diventato virale su vari canali social, mostrano le due donne in condizioni drammatiche, senza alcun rispetto della loro dignità e sofferenza. Un comportamento irresponsabile e profondamente disumano, che va denunciato con fermezza. Registrare simili immagini non solo rappresenta una violazione della privacy, ma è anche un atto di cinismo che ferisce ulteriormente chi sta già vivendo un dramma personale indicibile. Un atteggiamento che, per fortuna, la totalità dei commentatori dei social ha deprecato. «Serve responsabilità, non voyeurismo. Serve compassione, non sensazionalismo. Di fronte a una tragedia, il rispetto per la sofferenza altrui dovrebbe essere il primo imperativo, non la ricerca di like e visualizzazioni».

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