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Bari, 50enne muore nel centro benessere di Picone: indagata la proprietaria. L'ipotesi del «gioco» finito male

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, 50enne muore nel centro benessere di Picone: indagata la proprietaria. L'ipotesi del gioco finito male

Aperta una indagine per prostituzione, nella struttura sequestrati medicinali: a ottobre c'era stato un altro decesso sospetto

Mercoledì 21 Maggio 2025, 05:00

15:38

BARI - Sfruttamento della prostituzione e morte come conseguenza di altro reato. Sono le ipotesi di reato su cui indaga la Procura di Bari dopo il decesso di un professionista in un centro massaggi nel quartiere Picone. Nel fascicolo è indagata la titolare della struttura, una 50enne italiana. La storia è tutta ancora da accertare, ma il sospetto degli inquirenti è che quella morte sulle cui cause è al lavoro la medicina legale del Policlinico sia solo la punta dell’iceberg di un’attività illegale.

LA MORTE SOSPETTA - Il 9 maggio scorso il 50enne professionista barese si sarebbe recato nel centro massaggi per un trattamento. Dalla struttura è uscito morto, con una ferita lacero contusa dietro la testa. Subito è stata allertata la Procura, dopo l’intervento dei soccorritori del 118 e dei carabinieri. La pm di turno Savina Toscani ha delegato i primi accertamenti urgenti: l’autopsia sul corpo del 50enne, il sequestro dei farmaci trovati sul posto e dei telefoni dell’uomo.
Gli accertamenti medico legali, eseguiti nel Policlinico dal professor Biagio Solarino, riveleranno le cause esatte della morte. 
Il decesso è avvenuto per infarto. Ma l’ipotesi - tutta da confermare - è che l’evento sia collegato all’assunzione di farmaci, e che la ferita sia la conseguenza di una caduta dopo il malore improvviso.

LA PROSTITUZIONE Indagando sul decesso, però, i carabinieri - coordinati dalla pm Toscani che ha tenuto il fascicolo - hanno scoperto che dietro l’attività del centro potrebbe esserci di più. È il contenuto delle chat ad aver insospettito gli investigatori.
La titolare della struttura, come atto dovuto, è stata iscritta nel registro degli indagati per poter nominare propri consulenti che partecipino agli accertamenti irripetibili disposti dalla Procura: non soltanto l’autopsia, ma anche l’analisi dei telefoni sequestrati.

IL PRECEDENTE - Quello del 9 maggio non sarebbe un caso isolato. Nella stessa struttura alcuni mesi fa si sarebbe verificato un altro decesso e anche su questo si sono accesi i fari della magistratura. Quello che le indagini dovranno accertare è che tipo di attività si svolgesse al suo interno (se oltre ai massaggi anche un giro di prostituzione, come ipotizzato in questa prima fase degli accertamenti), quali prodotti venissero utilizzati (qualora le verifiche stabilissero una correlazione tra l’ultimo decesso e l’assunzione di pillole).
Un’indagine che si preannuncia lunga e complessa, le cui prime risposte arriveranno dagli accertamenti medico legali e poi dal contenuto dei dispositivi elettronici sottoposti a sequestro. Le chat e i messaggi potrebbero rivelare - insieme all’esito delle altre indagini tecniche - i dettagli dell’attività di prostituzione che potrebbe essere stata gestita all’interno del centro, mascherata da massaggi estetici.
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