Sabato 06 Settembre 2025 | 15:17

Tifoso picchiato fuori dal San Nicola davanti al figlio: arrestate tre persone, tra cui la vittima. La lite è durata 4 minuti

 
Redazione online

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Tifoso picchiato a Bari davanti al figlio, la Curva Nord prende le distanze: «Noi totalmente estranei alla vicenda»

Sono tre uomini di 33, 41 e 49 anni, accusati di rissa pluriaggravata. Sarebbe stato proprio il padre del bambino a far scattare l'aggressione, sferrando un violentissimo colpo a un altro tifoso

Martedì 06 Maggio 2025, 16:00

20:40

BARI - La polizia, a conclusione dell’attività investigativa svolta ininterrottamente dopo gli episodi di violenza accaduti all’esterno dello stadio San Nicola di Bari durante la partita in casa contro il Pisa, ha tratto in arresto tre soggetti, di 33, 41 e 49 anni, accusati del reato di rissa pluriaggravata. Tra loro anche la presunta vittima del pestaggio, picchiato davanti al figlio minore: sarebbe stato infatti lui a sferrare per primo un violentissimo colpo a uno degli aggressori.

La tifoseria organizzata barese, nell’ambito di una contestazione da diverso tempo in atto nei confronti della presidenza della società, dopo aver avuto regolarmente accesso all’interno dell’impianto sportivo, ha raggiunto gli spalti della curva nord superiore senza vessilli e bandiere, esponendo solo uno striscione. Alle 15.25, in maniera coordinata e programmata, gli appartenenti ai principali gruppi ultras hanno abbandonato lo stadio e circa 300 di loro si sono radunati nel parcheggio antistante la curva nord. A seguire, la maggior parte degli ultras ha raggiunto il parcheggio antistante la tribuna d’onore, posizionandosi davanti al varco di accesso numero 1 dove è stata inscenata un'ulteriore contestazione.

Nel parcheggio della curva nord, si è registrato un violento tafferuglio, sedato solo dall’intervento di alcune pattuglie della Polizia di Stato, che hanno identificato uno dei protagonisti. Le immagini diffuse dai canali social hanno ripreso la violenta aggressione subita da un soggetto che in quel momento si trovava vicino ad un bambino in lacrime.

Nel dettaglio, pochi minuti prima del presunto prestaggio diffuso con il video amatoriale sui social, in un’area adiacente è avvenuta la lite che ha visto coinvolti proprio il padre del minore, la presunta vittima, e un altro tifoso. Proprio il primo ha cominciato sferrando un micidiale colpo al viso del rivale, crollato a terra, mentre il primo ha continuato a colpirlo fino a quando non sono intervenuti gli altri, sedando gli animi. Un paio di minuti dopo, l’aggressore, che nel frattempo si era spostato di alcuni metri, è stato circondato da un gruppetto di almeno quattro persone ed a sua volta fatto bersaglio di calci e pugni davanti al figlio minore, che ha assistito alla scena, inerme.

Tutti e tre sono stati condotti in carcere.

Rissa allo stadio di Bari, lite durata 4 minuti

È durata in totale quattro minuti la rissa nel parcheggio dello stadio San Nicola di Bari, avvenuta domenica 4 maggio, per la quale tre cittadini di Toritto (Bari) sono stati arrestati oggi con l’accusa di rissa pluriaggravata. Si tratta di un 33enne Francesco D. padre del bimbo di 7 anni scoppiato in lacrime e diventato il simbolo dell’intera vicenda grazie al video girato in rete, del 41enne Nicola Quarto e del 49enne Fabrizio Casamassima.
La lite, come ricostruito dalla Digos, non sarebbe legata alla decisione dei gruppi organizzati di lasciare gli spalti in segno di protesta contro la famiglia De Laurentiis, proprietaria del Bari. Una lite che gli inquirenti hanno diviso in quattro fasi, iniziata con un pugno che Francesco D. avrebbe sferrato a Casamassima, facendolo cadere a terra. A partire da quel momento, e per i successivi quattro minuti, il 33enne sarebbe stato colpito con calci e pugni in due distinte occasioni, fino all’arrivo della polizia che ha messo fine alla rissa. Francesco D. e Quarto, come rileva la Digos, appartengono al gruppo di tifosi di Toritto «Gli amici della Bari - Bulldog», e sono soliti seguire la squadra soprattutto nelle partite in casa. Le aggravanti a loro contestate sono le lesioni personali (Casamassima ha riportato un trauma cranico e una ferita del labbro, guaribili in 10 giorni), l’aver commesso il fatto in occasione di una manifestazione sportiva e l’averlo commesso in presenza di un minore. I tre sono stati portati in carcere in seguito all’arresto in flagranza differita.

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