Giovedì 23 Ottobre 2025 | 01:37

Bari, quella «crudele trappola» al tassista accoltellato: ecco il racconto dell’aggressione

Bari, quella «crudele trappola» al tassista accoltellato: ecco il racconto dell’aggressione

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, la «crudele trappola» al tassista accoltellato: ecco il racconto dell’aggressione nell’ordinanza

L’incubo del 34enne colpito 25 volte nel suo taxi da due finti clienti che volevano sottrarre il borsello col denaro e che ora sono in carcere. Il video è diventato virale

Giovedì 12 Dicembre 2024, 08:00

19:20

BARI - «Il numero dei colpi inferti, non funzionale al delitto», visto che «Monno ha iniziato subito a colpire Rubini, immobilizzato e terrorizzato, senza dargli alcuna possibilità di consegnargli il marsupio con i soldi» e «ha continuato a infierire pure nel momento in cui usciva dall’auto, espressione della volontà di infliggere alla vittima sofferenze» gratuite, hanno indotto i magistrati a riconoscere l’aggravante della crudeltà a carico dei due aggressori del tassista barese Francesco Paolo Rubini, colpito con 25 coltellate durante un tentativo di rapina. La descrizione della «drammatica sequenza dell’attività criminosa» è contenuta nell’ordinanza cautelare firmata dalla gip Anna Perrelli che ha confermato il carcere per Giovanni Monno e Angela De Vincenzo, i baresi di 30 e 31 anni arrestati la notte tra domenica e lunedì.

La vicenda risale alla sera dell’8 dicembre. Erano da poco passate le 20. Rubini, 34 anni, aveva appena lasciato due clienti in via Ettore Carafa quando veniva avvicinato da Monno e De Vincenzo per un passaggio in via Brigata Bari. Durante il tragitto i due, dopo aver simulato di non avere il denaro necessario per pagare la corsa e aver chiesto di fermarsi sotto casa di un presunto amico a cui chiedere la somma necessaria, avrebbero puntato un coltello alla gola del conducente, minacciandolo con frasi come «dammi i soldi, altrimenti ti buco».

Il racconto della vittima

«Alla mia esitazione perché impietrito, iniziava a brandire coltello” ha raccontato la vittima, medicata dopo l’aggressione in ospedale con 122 punti di sutura, le cui parole sono state raccolte dai poliziotti quella stessa notte. «In preda al panico - sono le parole del 34enne - li supplicavo di non farmi del male, ma lui iniziava a colpirmi con più fendenti, sia sul volto che su più parti delle spalle e del dorso, senza darmi la possibilità di consegnargli il mio borsello che conteneva del contante». A quel punto, «temendo per la mia vita iniziavo a gridare insistentemente chiedendo aiuto». Nel frattempo la donna scendeva dal taxi e avvicinatasi allo sportello intimava nuovamente «dammi il marsupio o ti buca, ti ammazza».

Le indagini A mettere in fuga i due aggressori è stato un uomo che dal balcone della sua casa, qualche civico più in là, ha sentito le urla della vittima, ha chiamato i soccorsi ed è sceso in strada. Grazie alla descrizione fornita da Rubini e alle immagini immortalate dalla telecamera che l’uomo aveva a bordo del taxi, i poliziotti qualche ora dopo sono riusciti a identificare e rintracciare i due, portandoli in carcere. Dinanzi alla gip gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, anche se ai poliziotti che li avevano arrestati avevano confessato di essere gli autori dell’aggressione, facendo anche ritrovare il coltello, buttato nella siepe di un cortile condominiale durante la fuga...

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