BARI - Tre ore di interrogatorio in carcere per ammettere tutte le contestazioni. "Ho chiesto denaro agli imprenditori", ha detto Nicola Sansolini, l'ex dirigente della Area tecnica dell'Asl di Bari arrestato il 12 novembre con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso.
L'ingegnere di Taranto, che davanti al gip aveva fatto scena muta, ha parlato a lungo con la pm Savina Toscani e il procuratore Roberto Rossi, raccontando del "sistema" che sarebbe stato messo in piedi per gestire gli appalti dell'azienda sanitaria.
Sansolini (difeso dall'avvocato Antonio La Scala) ha sostanzialmente confermato le dazioni registrate dalle telecamere piazzate negli uffici della Asl, contestando soltanto due accuse relative a presunte condotte di turbativa della regolarità delle procedure di affidamento.
"Ho capito di aver sbagliato", ha detto ai pm. La difesa ha parlato di "atteggiamento rispettoso e consapevole", annunciando che chiederà di sostituire la custodia in carcere con i domiciliari.