Sabato 06 Settembre 2025 | 08:58

Picchiato e gettato tra gli scogli a Santo Spirito: giallo sulla presunta aggressione razzista a 20enne

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Picchiato e gettato tra gli scogli a Santo Spirito: giallo sulla presunta aggressione razzista a 20enne

Il ragazzo trovato in acqua legato da un pescatore è stato portato in ospedale dove ha raccontato l’orrore subito denunciando anche una violenza sessuale

Sabato 19 Ottobre 2024, 08:00

BARI - È un giallo il presunto pestaggio razzista che avrebbe visto come vittima un 20enne di origini nigeriane soccorso intorno alle 2 di notte, tra giovedì e venerdì, tra gli scogli del molo di Santo Spirito. Stando al racconto fornito a medici e investigatori dal ragazzo, un gruppo di giovanissimi lo avrebbe accerchiato e aggredito brutalmente, per poi scaraventarlo sui frangiflutti del molo, legato da una corda. Così, dopo l’aggressione, il 20enne sarebbe stato lanciato sugli scogli nei quali è rimasto incastrato con una gamba.

A soccorrerlo è stato un pescatore che ha allertato il 112. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che lo hanno tirato fuori dai grandi massi del molo, mentre il personale del 118 lo ha stabilizzato e portato in ospedale perché ferito e con un principio di ipotermia.

Quando è arrivato al pronto soccorso, al San Paolo, il ragazzo è stato trattato per l’ipotermia e sottoposto a diverse altre visite. Il suo iniziale racconto ha allertato il personale sanitario e le forze dell’ordine, che hanno immediatamente avviato accertamenti per verificare l’esistenza di una baby gang che rispondesse alla descrizione fatta dalla vittima. Quindi hanno raccolto dichiarazioni, ascoltato più volte il 20enne - che col passare delle ore avrebbe fornito versioni diverse di quanto accaduto e in parte discordanti tra loro - e acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che circonda il porticciolo di Santo Spirito.

Il pm di turno della Procura di Bari, Baldo Pisani, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, ma sulla qualificazione giuridica degli eventuali reati su cui indagare i magistrati stanno aspettando l’esito dei primi accertamenti. Nei racconti del 20enne, infatti, c’era non soltanto la descrizione di un violento pestaggio di gruppo, forse a sfondo razzista, ma anche un tentativo di violenza sessuale. Il «branco» - ha detto il giovane ai medici e poi ai poliziotti della Squadra mobile che indagano sulla vicenda - lo avrebbe circondato e picchiato, per poi legarlo e buttarlo in mare tra gli scogli. Lì - sempre stando alle sue parole - sarebbe rimasto nell’acqua fredda per alcune ore. Un racconto tutto da verificare e che non convince del tutto gli investigatori. Fino ad ora, infatti, l’esito degli accertamenti sanitari ai quali il 20enne è stato sottoposto per tutto il giorno, in osservazione nel pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, avrebbe escluso sia la violenza sessuale sia la presenza di lesioni dovute a percosse. Ma altre verifiche sono in corso.

Le indagini, infatti, vanno avanti e dalla visione dei fotogrammi immortalati dalle videocamere potrebbe venir fuori la verità su quello che è accaduto al ragazzo. Al momento gli investigatori non escludono nulla: le diverse versioni dell’orrore che il 20enne avrebbe subito la notte scorsa potrebbero, pur nella discordanza di alcuni dettagli, racchiudere una verità che forse la vittima, in stato di choc e confusione, magari dovuto anche al principio di ipotermia, potrebbe non aver saputo raccontare con precisione. Ma ciò non significa che la sua storia non sia vera. È improbabile, ritengono gli investigatori, che abbia fatto tutto da solo, che si tratti cioè di una aggressione simulata o, peggio, di un tentativo di suicidio. Una vicenda poco chiara, i cui tasselli dovranno essere messi insieme dalle indagini tecniche affidate alla Polizia.

Intanto il 20enne, dopo 12 ore di accertamenti medici e di osservazione in ospedale, è stato dimesso nel primo pomeriggio di ieri in buone condizioni di salute ed è rientrato nella comunità barese che lo ospita.

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