MOLFETTA - «Ci sono naufraghi e naufraghi». È così che in uno degli editoriali pubblicati in questi ultimi giorni, l’Avvenire commenta la tragedia del mega-yacht Bayesian, nave a vela di 56 metri di lunghezza, al largo di Palermo. Quasi tutti i corpi dei dispersi sono stati individuati, manca all’appello quello di Mike Lynch, il Bill Gates britannico, mentre quindici sono i superstiti salvati. Considerazioni che a Molfetta hanno riaperto una ferita che continua a sanguinare a distanza di oltre due anni dal naufragio del rimorchiatore «Franco P». Una tragedia che ha segnato per sempre 5 famiglie, quella del 65enne Luciano Bigoni, del 58enne Andrea Massimo Loi, entrambi di Ancona, del 63enne di origini tunisine e residente a Pescara Jelali Ahmed e dei due molfettesi Mauro Mongelli di 59 anni direttore di macchina e Sergio Bufo di 58 anni nostromo. Questi ultimi, ancora oggi risultano dispersi, i cui corpi, probabilmente, giacciono ancora in fondo al mare, intrappolati nel relitto e per i quali nessuno, sinora, si è mai preoccupato di provare concretamente a recuperarli...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION