BARI - Il termine è certissimo. Il parco della Rinascita sui luoghi che furono dell'ex Fibronit dovrà essere concluso entro il 2026. Usando fondi Pnrr è d'obbligo. Ma ora c'è anche una relativa certezza su quando inizieranno i lavori: entro i prossimi quattro mesi. La conferenza di servizi è stata chiusa quindi sono state concluse tutte le procedure di autorizzazione.
L'opera da 15 milioni di euro (di cui 11 finanziati con il Pnrr e 4 dalla Regione Puglia) è destinata a superare definitivamente un capitolo tragico nella storia di Bari, legato ai tanti casi di tumore che hanno coinvolto chi nell'ex Fibronit ci ha lavorato.
Il parco sarà frutto di un appalto integrato di progettazione esecutiva tra De Grecis Cos.ema. Verde Srl, Cobar spa e Giustiniana srl.
«Il grande obiettivo che sarà raggiunto nei prossimi mesi, cioè la restituzione alla cittadinanza sotto forma di Parco della Rinascita, è il risultato dell’impegno di cittadinanza attiva del Comitato Fibronit ma anche dalla testardaggine di alcuni amministratori locali. Ne cito due: Cesare Veronico e la compianta Maria Maugeri», aveva sottolineato il sindaco Leccese solo un paio di mesi fa, quando da candidato aveva partecipato all’incontro promosso dal Comitato Fibronit sull’area che ospiterà il parco. «Quella del Parco della Rinascita - aveva continuato nel suo racconto - è un’area che finalmente potrà essere consegnata alla città dopo aver impresso una parentesi dolorosa nella storia della nostra città. Le polveri di amianto prodotte negli anni di attività della Fibronit, dal 1934 sino al 1995, sino a quando la fabbrica è stata in esercizio, hanno causato tante morti. Oltre 400 cittadini baresi, tra operai e persone che vivono nelle zone vicino allo stabilimento, hanno perso la propria vita per colpa dell’amianto».
«Oggi, finalmente, quest’area non è più un luogo di morte ma è un luogo di vita – ha sottolineato Leccese -. Nessuno potrà mai risarcire le famiglie delle vittime per il dolore provocato da quella strage di innocenti. Ma una pubblica amministrazione ha il dovere di ricostruire il futuro partendo proprio da luoghi come questo, che hanno sottratto il futuro a tanti nostri concittadini. Ma sul piano simbolico è molto importante che quel parco venga dedicato a queste persone.
Cantieri entro il 2024, fine lavori entro il 2026. Il conto alla rovescia è veramente partito per un intervento di riqualificazione che riguarderà un'area di 120mila metri quadrati nella quale saranno piantati oltre 2mila alberi.
Secondo il progetto, all’interno del parco della Rinascita sorgeranno spazi per i bambini, un’area per concerti ed eventi, aree per gli animali, luoghi deputati allo sport – tennis, bocce, basket, calcetto -, l’area del gusto e gli orti sociali. In queste zone si alterneranno pavimentazioni in pietra, in terra stabilizzata e spazi erbosi. Ampie aree del parco saranno destinate infine alla «forestazione urbana» e saranno interessate principalmente da alberature autoctone del paesaggio pugliese. In queste zone la scelta delle specie vegetali di progetto è finalizzata essenzialmente alla creazione di veri «boschi urbani», dove si potrà passeggiare e gustare l’ombra e il verde.
Cercando di risanare con uno spazio pubblico e il profumo del verde, un dolore che in questi anni si è nutrito solo di morte.