BARI - Questa sarà davvero l’ultima volta. Con il sipario destinato a calare definitivamente per poi lasciare spazio alla nuova composizione dell’Aula. Oggi dalle 9.30 a Bari si celebra l’ultimo Consiglio comunale della consiliatura 2019-2024.
A oltre un mese e mezzo dal primo turno delle Amministrative e a poco più di un mese dal ballottaggio, tornerà a riunirsi d’urgenza il vecchio Consiglio per deliberare – come impone la legge entro il 31 luglio di ogni anno – i riequilibri finanziari e le variazioni di assestamento di bilancio. Documenti economici per mettere in ordine e al sicuro i conti finanziari prima del «liberi tutti» tra arrivederci, addii e futuri ritorni per i consiglieri comunali.
(video Donato Fasano)
Il dato politico-istituzionale sarà di certo il debutto di Vito Leccese nelle vesti di sindaco davanti al Consiglio comunale. Il neo primo cittadino si presenterà nell’Aula Dalfino ai consiglieri comunali uscenti e non a quelli eletti con lui alle ultime Amministrative. Stesso discorso anche per i banchi della giunta. Leccese porterà con sé gli otto assessori dell’ultima giunta di Antonio Decaro, con il reincarico affidato due settimane fa con la necessità per il neo sindaco di dotarsi di «una giunta di scopo», cioè che porti a compimento gli ultimi atti dell’ordinaria amministrazione. Un disallineamento istituzionale causato dall’impossibilità (politica) per Leccese di nominare una sua giunta di propria emanazione, e su indicazione dei partiti di coalizione, non essendoci stata la proclamazione dei nuovi 36 consiglieri comunali. Atto che dovrebbe avvenire entro il 12 agosto, poco prima della pausa estiva.
E così ci penserà il vecchio Consiglio – come ha fatto nei giorni scorsi la «vecchia» giunta approvando l’apposita delibera – a fare l’ultimo atto di propria competenza approvando variazioni e manovre di assestamento. Tra queste quella più cara al nuovo corso Leccese: la parte che riguarda lo stanziamento di 3,6 milioni di contributo alloggiativo.
«Una misura, che ritengo necessaria e urgente – ha spiegato Leccese nei giorni scorsi – cancellata dal governo nazionale dopo 23 anni dall’istituzione».
Risorse in più che riguarderanno circa 2mila famiglie alle prese con l’emergenza casa. Ma un altro provvedimento di politiche sociali di questo assestamento riguarda anche i fondi per garantire i centri estivi ai diversamente abili. Nelle migliaia di pagine allegate alla delibera ci sono anche diversi punti sui quali la nuova amministrazione dovrà lavorare, come indicato anche dal collegio dei revisori dei conti. Ai dirigenti infatti viene ribadita «l’esigenza di assicurare l’accelerazione dei processi di riscossione e recupero delle entrate di rispettiva competenza al fine di ridurre la formazione di residui attivi e la percentuale di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, nonché di assicurare l’adeguatezza dei flussi di cassa necessari per il pagamento delle obbligazioni passive assunte e la salvaguardia degli equilibri complessivi del bilancio».
Ma la vera partita riguarderà le ingenti somme da gestire tra fondi nazionali e comunitari. Da qui la raccomandazione ai dirigenti a «programmare e gestire correttamente e responsabilmente le procedure di spesa di rispettiva competenza» specie su Pnrr, Pon Metro, Poc Metro, PN Metro Plu, «assicurando anche con l’ausilio dei RUP, la realizzazione degli interventi e il conseguimento dei target nei termini prestabiliti, le tempestive attività di rendicontazione dei pagamenti anticipati in termini di cassa oltre che la correlata puntuale e quotidiana alimentazione delle piattaforme di rendicontazione e monitoraggio messe a disposizione dagli enti finanziatori». Il riferimento principale è ai tanti fondi e cantieri previsti dal Pnrr e da completare entro il 2026.
Altro capitolo i 12 milioni di debiti fuori bilancio registrati nel 2023 e sui quali il collegio dei revisori invita il Comune a mantenere, come ha già fatto in passato, una giusta copertura finanziaria del fondo rischi e contenzioso e ad adeguarlo in caso di necessità. E «soprattutto adottare ogni iniziativa utile a ridurre la formazione di nuovo contenzioso e scongiurare l’effettiva soccombenza per quello pendente».