Venerdì 19 Settembre 2025 | 00:23

Elezioni comunali 2024, in corso lo spoglio a Bari, Lecce e Potenza. Segui i risultati in diretta.

 
Redazione online

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Via allo spoglio delle comunali

I centri sopra i 15mila abitanti (dove si può andare al ballottaggio): Gioia del Colle, Putignano, Rutigliano e Santeramo in Colle (Bari); Mesagne (Brindisi); Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Severo e Torremaggiore (Foggia); e infine Copertino (Lecce)

Lunedì 10 Giugno 2024, 15:04

23:43

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È cominciato lo spoglio delle comunali, e in Puglia sono 847.661 gli elettori che hanno avuto il diritto di voto per il rinnovo dei consigli e per la scelta dei nuovi sindaci in 62 comuni, e le sfide varcano i confini locali. Bari e Lecce sono gli unici capoluoghi. Sopra i 15mila abitanti ci sono Gioia del Colle, Putignano, Rutigliano e Santeramo in Colle (Bari); Mesagne (Brindisi); Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Severo e Torremaggiore (Foggia); e infine Copertino (Lecce).

A Bari verso il ballottaggio tra Pd e centrodestra. A Lecce è la Poli Bortone in vantaggio

A Bari, dove il M5s ha corso con un proprio candidato, l’avvocato Michele Laforgia, l’aspirante sindaco del Pd, Vito Leccese, oscilla tra il 48 e il 49% dei consensi e dovrebbe giocare la partita del ballottaggio con il 36enne leghista Fabio Romito, forte di circa il 30-31% delle preferenze e del sostegno di tutta la coalizione di centrodestra.

A Lecce, invece, dove il M5s ha sostenuto il candidato del Pd, il sindaco uscente Carlo Salvemini, è la candidata del centrodestra unito Adriana Poli Bortone ad andare verso la vittoria al primo turno superando il 50%. E’ questa la prima e provvisoria fotografia che si può scattare quando sono ancora poche le sezioni in cui è stato completato lo scrutinio dei voti.
Sia a Bari sia a Lecce il M5s, rispetto alle scorse elezioni, registra un calo di consensi e non riesce a incidere in questa tornata elettorale in cui il campo, laddove è stato largo, sembra essere fallito. Anche se a Bari il candidato Laforgia, sostenuto principalmente da M5s, Sinistra italiana e alcune liste in cui ci sono ex Pd, ha incassato tra il 20 e il 21% dei consensi. Voti che, secondo gli accordi, dovrebbe portare in dote a Leccese in caso di ballottaggio.

A Bari la scelta di rompere il fronte del centrosinistra e dire no alle primarie per un candidato unico è stata di Giuseppe Conte che ha fatto della legalità la bandiera di questa campagna elettorale. La decisione è stata presa dopo le inchieste giudiziarie che hanno travolto il centrosinistra sia al Comune sia in Regione, che non sono però riuscite a frenare il Pd che ha beneficiato dell’effetto Antonio Decaro: il sindaco uscente, campione di preferenze alle europee con circa mezzo milione di voti, ha trainato anche la volata al candidato dei dem alle amministrative.

Sia a Bari sia a Lecce il centrodestra ha risentito dell’ottimo risultato di Fratelli d’Italia che ha moltiplicato i propri voti forte dei consensi ottenuti dalla premier Giorgia Meloni alle europee. Ma per ora, almeno al primo turno e secondo questi primi dati, non riesce ancora a conquistare la vittoria in cui spera da 20 anni anche alla Regione.

Proprio sulle future elezioni regionali del 2025 influiranno questi risultati. Il centrosinistra potrebbe voler puntare su Decaro, a meno che il sindaco uscente, appena eletto in Europa, sia orientato su altri scenari. Possibile in Puglia anche il terzo mandato per l’attuale governatore Michele Emiliano. E il centrodestra potrebbe opporre un candidato forte.
Tra gli altri comuni al voto in Puglia ci sono Mesagne (Brindisi) dove il sindaco uscente di centrosinistra e M5s, Toni Matarelli, è stato il più votato d’Italia con circa il 95% dei voti contro l’avversario Vincenzo Lotesoriere sostenuto da FdI. Mentre alle Isole Tremiti è stata eletta la prima donna sindaca, Annalisa Lisci, candidata della civica 'Progetto Tremiti bene comune'.

In Puglia il centrodestra non vince da 20 anni né al Comune di Bari né in Regione e spera di approfittare della frattura a sinistra per conquistare la vittoria, a cominciare dal consiglio comunale del capoluogo guidato per dieci anni dall’attuale governatore pugliese Michele Emiliano e poi dal sindaco uscente Antonio Decaro. Magari approfittando delle spaccature nel centrosinsitra che a Bari si presenterà frammentato al giudizio dei cittadini. Da una parte, infatti, c'è l’avvocato penalista Michele Laforgia, sostenuto anche dal M5s, da Sinistra italiana e alcune liste in cui ci sono ex Pd. Dall’altra c'è l’ex capo di gabinetto di Decaro: si tratta di Vito Leccese, sostenuto dal Pd e altre sei liste. Nel centrodestra, invece, i partiti si sono uniti per sostenere la candidatura del 36enne ex consigliere regionale e comunale leghista Fabio Romito (ma la Lega non presenta il suo simbolo).

La sfida nel capoluogo pugliese è caratterizzata dalle ripercussioni delle inchieste giudiziarie che hanno travolto il centrosinistra negli ultimi mesi, tra cui gli arresti per voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunali del 2019, che hanno portato all’invio a Bari di una commissione ministeriale che potrebbe sciogliere il consiglio comunale anche dopo il rinnovo dell’amministrazione. Sono state proprio le inchieste a spingere il leader dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, a non fare le primarie per la scelta del candidato unitario del centrosinistra e a sostenere Laforgia.

A Lecce la campagna elettorale ha toni più pacati. Il centrodestra unito sostiene Adriana Poli Bortone, in passato sindaca del capoluogo salentino, parlamentare, europarlamentare e ministra. Il centrosinistra nel capoluogo salentino ha trovato la quadra con le primarie attorno all’uscente Carlo Salvemini, sostenuto sia dal Pd sia dal M5s. I pentastellati, di fatto, nel consiglio comunale di Lecce siedono tra i banchi dell’opposizione ma, da quando hanno deciso di abbracciare il campo largo, votano in favore dei provvedimenti della maggioranza. Aspirano alla carica di primo cittadino di Lecce anche Alberto Siculella, supportato da due liste civiche, e Agostino Ciucci con il sostegno di una civica.

LE AMMINISTRATIVE IN BASILICATA

Nei 52 Comuni lucani chiamati al voto anche per le Amministrative - solo per Potenza è previsto il doppio turno - ha votato il 60,9 degli aventi diritto rispetto al 62,7% delle precedenti consultazioni. Superato il quorum in cinque piccoli Comuni, dove c'era solo un candidato sindaco, quindi risultato elettorale già chiuso ad Anzi, Banzi, Barile, Guardia Perticara e Gorgoglione.

A circa quattro ore dall’inizio dello spoglio, sono ufficiali quasi tutti i nomi dei sindaci eletti nei 52 Comuni lucani chiamati al voto in questa tornata amministrativa. Solo a Potenza si è votato con il sistema del doppio turno.

In particolare, risultano eletti: Filomena Graziadei (Anzi), Luca Antonio Manieri (Armento), Pasquale Caffio (Banzi), Antonio Murano (Barile), Raffaele Collazzo (Brienza), Gerardo Larocca (Brindisi di Montagna), Pasquale Bartolomeo (Calvera), Francesco Limongi (Castelluccio Superiore), Nicola Rocco Valluzzi (Castelmezzano), Francesco Guglielmo Pandolfo (Gallicchio), Pasquale Montano (Guardia Perticara), Giuseppe Trivigno (Laurenzana), Cesare Albanese (Maratea), Nicola Conte (Missanello), Senatro Di Leo (Montemurro), Giuseppe Pasquale Valicenti (Noepoli), Felicetta Lorenzo (Rapone), Rocco Bruno (Rotonda), Mosè Antonio Troiano (San Paolo Albanese), Vincenzo Ostuni (Sant'Angelo Le Fratte), Umberto Vita (Satriano di Lucania), Rocco Mastroberti (Savoia di Lucania), Pasquale De Luise (Spinoso), Marco Guarini (Trivigno), Amedeo Cicala (Viggiano), Giuseppe Arturo De Filippo (Calciano), Marco Delorenzo (Cirigliano), Antonella Bilotta (Garaguso), Carmine Nigro (Gorglione), Giulio Traietta (Miglionico), Francesco Mancini (Pomarico), Gianluca Palazzo (Rotondella), Gaetano Celano (Valsinni).

I SINDACI GIA' ELETTI

Annalisa Lisci è la nuova sindaca delle Isole Tremiti: la candidata civica di 'Progetto Tremiti bene comunè ha battuto Roberto Calabrese, nipote dell’ex sindaco, scomparso prematuramente circa un anno fa e candidato con la lista 'Tremiti nuovi orizzontì. Imprenditrice nel campo della ristorazione, Lisci durante la competizione elettorale è stata al centro delle cronache per aver ricevuto una lettera anonima con contenuto sessista. Fu lei stessa a pubblicarla sui propri profili social.
Per la prima volta gli elettori delle Isole Tremiti esprimono un sindaco donna. «Sono veramente contenta di essere non solo la prima sindaca donna, ma soprattutto la prima isolana donna che vive l’isola 12 mesi l’anno e conosce le sue problematiche sia d’inverno sia d’estate - ha detto la neo eletta sindaca -. Devo questa vittoria agli isolani. Ai tremitesi. È una grande emozione».

È stata riconfermata la sindaca uscente del comune di Celle San Vito, il più piccolo comune della Puglia. Si tratta di Palma Maria Giannini. 112 i votanti nell’unica sezione allestita, quattro i candidati alla carica di primo cittadino. La prima cittadina ha ottenuto 74 voti (il 67,89 delle preferenze) con la lista Patto per Celle riconfermandosi alla guida per i prossimi cinque anni della piccola comunità. La sindaca guida ininterrottamente da 15 anni il più piccolo comune della Puglia e si accinge a farlo per altri cinque, arrivando dunque al ventennio. «Ringrazio tutti i miei concittadini - ha detto la sindaca -. Hanno creduto ancora una volta in me. Spero di poter fare ciò che non sono riuscita a compiere in questo mandato, in modo da stare serena e tranquilla».

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