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Affitti brevi e b&b: a Bari è boom in città

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

Affitti brevi e b&b: a Bari è boom in città

La fotografia scattata dal nucleo Annona della Polizia locale: 3mila strutture presenti

Martedì 28 Maggio 2024, 14:01

14:02

BARI - Stabili le strutture ricettive ed extra-ricettive come alberghi, residence, hotel, b&b, case vacanze e affittacamere. Impennata invece per le locazioni turistiche, i cosiddetti «affitti brevi» a 30 giorni, che ormai spopolano in città. È il dato degli ultimi 16 mesi a Bari sul fronte dell’accoglienza turistica e dei soggiorni. In una fase nella quale si assiste a un fenomeno selvaggio sulla creazione di nuove strutture per il pernottamento, la polizia locale del nucleo Annona ha scattato una fotografia sull’andamento di un settore in fortissima espansione e che in alcuni casi – uno su tutti, il centro storico – sta provocando lo spopolamento dei residenti.

E guardando il grafico elaborato dagli uffici comunali i dati sono abbastanza chiari. A febbraio 2023 a Bari si contavano poco meno di 500 strutture tra ricettive ed extra-ricettive, un numero che si poi è consolidato nell’ultimo mese poco sopra le 500 unità, mantenendo così un trend quasi stabile.

Diametralmente opposta la situazione per le locazioni turistiche: a febbraio 2023 erano quasi mille e 500 per poi salire sempre più verso le 2mila e 500 unità immobiliari, praticamente mille in più, a dimostrazione di un’offerta che evidentemente si è adeguata alla domanda di chi in città cerca soluzioni non mordi e fuggi ma mensili, con locazioni più lunghe, magari per ragioni di lavoro, di salute o di studio.

Sommando il totale di tutte le tipologie e soluzioni per soggiornare e pernottare in città, a Bari al momento ci sono almeno 3mila strutture che offrono posti letto.

Aumentare l’offerta significa anche aumentare la regolarizzazione di queste unità e non a caso nel periodo preso in esame, da febbraio 2023 a maggio 2024, si è registrato un aumento del 59,7 per cento delle strutture iscritte al Dms, il registro regionale del turismo per il rilascio del Cis, il codice identificativo di struttura. Strutture che da ottobre 2023 a Bari hanno dovuto fare i conti anche con la registrazione al portale comunale Paytourist per il versamento dell’imposta di soggiorno. Una doppia registrazione che ha portato con sé anche all’emersione dell’abusivismo. Se a dicembre 2023 – a due mesi dall’entrata in vigore dell’imposta di soggiorno - la differenza tra strutture iscritte al Dms e a Paytourist era di meno 699 unità, nell’ultimo mese di quest’anno si è assottigliata a meno 438, a dimostrazione che c’è stata una parziale regolarizzazione delle strutture. E di queste 438 strutture mancanti, 120 sono strutture extra-ricettive, le restanti 318 sono locazioni turistiche che pur non essendo obbligate alla Scia di inizio attività nel portale Suap del Comune, sono comunque tenute alla semplice iscrizione al Dms e a Paytourist. Da qui la necessità da parte dell’amministrazione comunale barese di istituire un apposito nucleo ispettivo del settore Annona, 9 pattuglie di polizia locale che da aprile stanno setacciando le strutture e i siti web specializzati per scovare eventuali evasori che non registrandosi alla piattaforma online non comunicano i dati delle presenze e quindi non versano trimestralmente alle casse comunali l’imposta di soggiorno. Questa speciale task force è impegnata attualmente nella verifica di un centinaio di posizioni che non risulterebbero in regola e nell’accertamento di 10 mancate iscrizioni.

L’ultimo caso di abusivismo risale a qualche giorno fa: una struttura al quartiere Carbonara, sponsorizzata sui siti di ricerca ma completamente irregolare. A questa scoperta gli agenti sono arrivati grazie al controllo su un autista, risultato abusivo, che dall’aeroporto stava accompagnando una turista proprio in questa struttura con tanto di prenotazione effettuata online.

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