BARI - Il gup del Tribunale di Bari Rosa Caramia ha assolto con formula piena da tutti i capi di imputazione l'ex arbitro Gianluca Paparesta, amministratore unico del Football Club Bari Calcio 1908 dal 22 marzo 2014 al 21 dicembre 2015 e presidente del cda fino al 22 giugno 2016, imputato per il fallimento della società sportiva. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. La stessa Procura, con il pm Giuseppe Dentamaro, aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato.
In aula, prima della camera di consiglio, Paparesta ha reso dichiarazioni spontanee, spiegando innanzitutto la scelta del rito abbreviato, “sia perché non avevo nulla da temere – ha detto - sia per chiarire nel minor tempo possibile qualsiasi dubbio sulla mia condotta per la mia famiglia, per la mia professione di dottore commercialista, che già il solo essere stato sottoposto a questa indagine ha duramente penalizzato, nei confronti di una città che aveva con tanto entusiasmo sostenuto il mio progetto sportivo imprenditoriale, rispondendo con entusiasmo e grande partecipazione riempiendo e facendo registrare record di affluenza di spettatori allo stadio oltre che record di entusiasmo nei confronti della squadra di calcio e non per ultimo per amore di verità, non essendomi mai, in alcun momento, approcciato alla gestione della società con l’animus del bancarottiere o comunque con l’intenzione di appropriarmi indebitamente di beni o di nuocere ai creditori”.
Dopo l'assoluzione, il difensore di Paparesta, l'avvocato Gaetano Sassanelli, ha commentato che “come sempre il tempo è galantuomo e sa distinguere il bene dal male. Sa scegliere fra chi è portatore di valori e chi di disvalori, fra chi ha fatto certe scelte per passione e chi per vili interessi economici. E credo che questa sentenza, adottando la formula piena per tutti i capi di imputazione, abbia fatto le sue scelte”.
Il procedimento è quello sulla presunta bancarotta fraudolenta dell'era di Cosmo Antonio Giancaspro che portò il club al fallimento nel gennaio 2019, tuttora imputato con rito ordinario.
LE DICHIARAZIONI
«Tutto quello che ho fatto so di averlo fatto nella massima buona fede e comunque rimettendoci economicamente tutti i miei risparmi, e non certo arricchendomi». E’ uno dei passaggi delle dichiarazioni spontanee rese oggi dinanzi al gup del tribunale di Bari dall’ex arbitro Gianluca Paparesta, assolto con giudizio abbreviato dall’accusa di aver contribuito a causare il crac della Fc Bari Calcio 1908. Alla giudice Rosa Caramia, Paparesta ha spiegato di "aver versato nelle casse della società tutti i risparmi di una vita» e che per far fronte «ai gravosi impegni ho perso anche l'immobile utilizzato come mio studio professionale a Bari».
«Il fisiologico ingresso di un nuovo azionista - ha ricostruito Paparesta - per il mio carattere accondiscendente, mi ha visto immediatamente escluso da tutto, finanche da qualsiasi informazione sulla gestione societaria che pur mi vedeva comunque socio con quota diluita ormai allo 0,6% e che dopo tre anni ha condotto la società al fallimento».
L’ex arbitro ha chiarito di non aver «mai approcciato alla gestione societaria con spirito truffaldino» e di non aver tentato di «lucrare o trarre il maggior profitto possibile dalla società costituita con tanti sacrifici». Paparesta ha aggiunto che, di fronte alle difficoltà economiche della società, «ho immediatamente rinunciato al mio compenso di amministratore». E ha inoltre sottolineato di aver scelto il rito abbreviato «sia perché non avevo nulla da temere sia per chiarire nel minor tempo possibile qualsiasi dubbio sulla mia condotta»