BARI - Diego e Michele hanno 12 anni e Ruben 13. Insieme hanno vinto le Olimpiadi nazionali del Problem Solving. Il loro «Cambiamento climatico… internazionale», programmazione con blocchi di coding fruibile in sei lingue grazie all’intelligenza artificiale, ha vinto il primo premio nella finale di Cesena. Hanno superato altre 12 squadre, presentato con professionalità il loro micromondo animato e risposto con competenza e personalità ai quesiti tecnici della giuria.
Frequentano la scuola secondaria di I grado Aldo Moro dell’Istituto Comprensivo «A. Gabelli» di Bari-Santo Spirito, dove un’ora curricolare di matematica e scienze-tecnologie ogni due settimane, viene dedicata all’insegnamento della disciplina digitale che consente di usare in modo critico la tecnologia e la rete.
I finalisti, i più portati e interessati al coding, fra i 47 che si sono iscritti ai training pomeridiani nell’ultimo mese e mezzo hanno lavorato un’ora ogni mattina al completamento del progetto.
«Le statistiche ci dicono che le competenze digitali sono sempre più richieste nel mercato del lavoro, ormai a tutti i livelli. Quindi per noi - ha detto la prof.ssa Liliana De Robertis, dirigente dell’I.C. Gabelli - è indispensabile l’integrazione delle discipline Stem sin dalle prime classi, proprio per preparare gli studenti al mondo tecnologico in continua evoluzione. Inoltre adottiamo sempre metodi di apprendimento interattivi e pratici per facilitare la partecipazione. La nostra scuola in questo periodo è impegnata nell’implementazione di metodologie didattiche innovative, sia attraverso la dotazione di tecnologie all’avanguardia (aule immersive, visori 3D, nuovi kit di robotica, laboratori green con intelligenza artificiale, stampanti 3D e licenze di piattaforme didattiche digitali) ma anche attraverso la formazione di tutto il corpo docente su questi temi; uno sforzo organizzativo importante reso possibile dalla disponibilità dei bandi Pnrr a cui stiamo partecipando cercando di sfruttare al massimo l’occasione. Il nostro obiettivo è rendere disponibile la didattica Stem avanzata a tutti gli ordini di scuola del nostro Istituto, in modo che sia parte integrante della nostra offerta formativa».
Il prof. Angelo Ambrosi, che ha accompagnato il “Dream Team Gabelli” nei laboratori di Ingegneria e Scienze Informatiche dell’Università di Bologna a Cesena: «I ragazzi hanno lavorato davvero in autonomia e noi docenti abbiamo dato solo qualche consiglio. Da molti anni la nostra scuola sostiene questo tipo di insegnamento. Il coding, oltre ad essere un’introduzione all’informatica, apre la mente e aiuta ragionare in tutte le materie. La valenza didattica del problem solving è enorme perché sviluppa negli alunni il pensiero critico e computazionale».
Si passa attraverso knapsack, flussi di canali, robot e automi, grafi, elementi di pseudolinguaggio e quesiti di logica matematica formulati in inglese. I risultati sviluppano soprattutto le metacompetenze: adattamento, flessibilità cognitiva, riflessività, auto-osservazione e consapevolezza.
La prof.ssa Rosella Tatoli, che ha promosso l’adesione alle Olimpiadi di Problem Solving insieme ai colleghi Ambrosi, Fiorentino, Lorusso, Rizzi e Traversa: «Sicuramente le Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) rappresentano una sfida importante per il prossimo futuro e avvicinare le nuove generazioni a tali discipline è una mission da portare avanti. Mi piace utilizzare consapevolmente la strumentazione digitale per veicolare la programmazione, la risoluzione di problemi, l’acquisizione e il consolidamento di concetti appresi nelle materie che insegno. Non smetto di incoraggiare e invogliare le ragazze ad approcciarsi maggiormente alle Stem: parlare di robot, coding, pensiero computazionale non è una prerogativa legata al sesso maschile, ma di tutti. Di esempi ce ne sono tanti: Emma Castelnuovo, Grace Hopper, Maria Montessori, Rachel Louse Carson, Karen Sparck Jones, Zaha Hadid, Laura Bassi, Rita Levi Montalcini, Mirzaknani Maryam, Margherita Jack, Marie Curie e tante altre. Quindi forza, ragazzi e ragazze siate curiosi ed innamoratevi delle Scienze in generale!».