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La soffiata a Olivieri sulle intercettazioni: «Ti danno la caccia, attento al telefono»

 
isabella maselli

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isabella maselli

La soffiata a Olivieri sulle intercettazioni «Ti danno la caccia, attento al telefono»

L'ex consigliere regionale barese sospettava di essere intercettato, ma non se ne sarebbe preoccupato troppo

Martedì 05 Marzo 2024, 13:11

BARI - Giacomo Olivieri sospettava di essere intercettato, ma non se ne sarebbe preoccupato troppo. «Sarà da ridere quando arriverà al procuratore... “e le prove dove stanno?”» diceva parlando con la moglie, candidata al consiglio comunale e poi eletta anche grazie - secondo la Procura di Bari - ai voti della malavita.

È un altro spaccato della personalità dell’avvocato ed ex consigliere regionale barese arrestato il 26 febbraio nell’indagine della Dda di Bari su presunte infiltrazioni mafiose nella vita politica ed economica della città. «Comprando» il consenso dei clan, sarebbe riuscito a far vincere prima un suo uomo, Pasquale Di Rella, alle primarie del centrodestra per la candidatura a sindaco, a febbraio 2019, e poi a maggio dello stesso anno (Di Rella perse le elezioni contro Antonio Decaro) avrebbe pagato i voti delle famiglie mafiose della città per la moglie, «Mari» Lorusso (eletta e poi passata nella maggioranza di centrosinistra).

Il giorno delle elezioni i coniugi commentano un presunto controllo subito da un candidato in tandem con Lorusso, Michele Nacci (parente di appartenenti all’organizzazione mafiosa dei Montani e anche lui arrestato), «irridendo l’autorità giudiziaria e una sua eventuale indagine» appuntano gli investigatori. Nella conversazione «palesano - è spiegato nell’informativa finale della polizia - una granitica certezza sull’impunità delle loro condotte delittuose ritenute infattibili da contestare, considerandosi talmente abili e accorti da rendere impossibile agli organi investigativi l’acquisizione di alcun elemento di prova».

L’episodio è descritto esplicitamente in una conversazione intercettata alle 11.27 del 26 maggio, a urne aperte. «Pazzesco Nacci, eh?» dice Lorusso. E il marito risponde: «L’hanno perquisito, cioè l’hanno proprio... allò vuol dire che l’hanno strasentito in giro, Mari... altrimenti non lo andavano a prendere... cioè lo davano fra quelli vincenti... il voto è inquinato... ci sarà il rapporto poi della prefettura». «Vabbè... voto inquinato... - replica lei - hanno fatto la perquisizione e non hanno trovato niente... inquinato di che?». Quindi Olivieri chiosa: «E infatti...sarà da ridere quando arriverà al procuratore... “e le prove dove stanno?”».

Che Olivieri sospettasse di aver attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, si evince con chiarezza anche da un’altra intercettazione, di qualche giorno prima, nella quale parla con un uomo che gli investigatori non sono riusciti a identificare e questi lo mette in guardia, riferendo di aver appreso, da un soggetto in Questura, che Giacomo Olivieri fosse intercettato: «Ti sto dicendo... tu sai che io là c’ho in Questura, stanno parlando di... so a chi conosco...» dice questa persona a Olivieri, il quale si sincera sull’oggetto della conversazione: «Quindi non a me, non a me, a Mari». Ma l’interlocutore avverte: “«Giacomo la caccia è a te... occhio a parlare, occhio... guardati attorno... ti sto parlando seriamente eh si, stanno seguendo, che questo è uno che sa il fatto... ti vogliono far male Giacomo... che noi stiamo a vincere davvero... quindi occhio fratello mio... il bene che ti voglio, questi sono i gesti davvero... cioè tu hai saputo una notizia, devi stare zitto... non esiste proprio. Cioè, ecco.. sii più... non ti deve spaventare... quelli stanno vedendo i movimenti... se stai a fare movimenti bancari... sai, stanno a capire, cioè ti sto dando tutte le indicazioni... però ti guardi attorno, anziché essere distratto, ti guardi attorno... cioè è giusto che sai che qualcuno può stare a guardarti... cioè questo non è che ha certezza che ti stanno controllando però ti stanno ascoltando dalla Digos». Olivieri sa di che gli sta parlando: «Sì... il telefono sì, è chiaro». «Che poi - continua l’interlocutore ignoto - noi, non abbiamo fatto tutto sto c... di lavoro e lo stiamo buttando all’aria». Olivieri a questo punto si dimostra un po’ preoccupato: «Come Mari viene eletta faranno indagini». «Matematico» commenta l’altro. «Faranno l’indagine con i sequestri... si farà... cioè arriverà la Polizia... come viene eletta arriverà la Polizia e faranno sequestri... quelli, come Mari, come Mari viene eletta... ah, ma secondo me... ah no, tu dici aspetteranno il ballottaggio... aspetteranno il ballottaggio».

L’ignoto informatore non si sbagliava. Le indagini sui coniugi erano già in corso a quel tempo e ora, quasi cinque anni dopo, hanno rivelato cosa c’era dietro quelle parole.

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