BARI - La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi presentati da Alceste e Daniela Cavallari, figli di Francesco «Cicci» Cavallari, l’ex Re Mida della sanità privata pugliese, morto a Santo Domingo nel gennaio 2021. La decisione dei giudici di piazza Cavour chiude definitivamente, dopo quasi quarant'anni, la vicenda giudiziaria iniziata negli anni Ottanta con l'operazione “Speranza”. Cavallari aveva già ottenuto la revisione del processo con assoluzione piena dal reato di associazione mafiosa (per il quale aveva patteggiato 22 mesi di reclusione).
La Corte di Appello di Lecce aveva però rigettato la revisione per l’altro reato, quello di tentata estorsione con aggravante mafiosa (rideterminando la pena in 16 mesi di reclusione), che quindi resta confermato.
I figli, dopo la morte del padre, (Alceste assistito dagli avvocati Mario Malcangi e Valeria Volpicella, e Daniela rappresentata dagli avvocati Gaetano Sassanelli e Vittorio Manes) hanno portato avanti la battaglia arrivando fino in Cassazione per chiedere che venisse cancellato anche l'ultimo reato (o almeno l'aggravante mafiosa).
L'accoglimento avrebbe agevolato una eventuale istanza per ottenere la restituzione dell’enorme patrimonio confiscato (all’epoca, nel 1985, valutato in 300 miliardi di lire) ma il rigetto in ogni caso non ne esclude la possibilità.