BARI - «In considerazione dell'evidente sovraccarico di lavoro per i rimanenti dirigenti medici, in conseguenza di due quiescenze e di una aspettativa, per evitare situazioni spiacevoli di iper afflusso di pazienti ed evidenti situazioni di rischio, risulta quanto mai opportuno moderare temporaneamente l'attività ambulatoriale, assicurando tutte le prestazioni urgenti e quelle indifferibili e procrastinando i controlli e tutto quanto rinviabile». La circolare è di Livio Melpignano, il responsabile della direzione medica dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII»: sostanzialmente si invita la dottoressa Rita Fischetto, direttrice di Malattie endocrine e Diabetologia pediatrica, a rimodulare l’attività ambulatoriale adattandola al (risicatissimo) personale in servizio «contattando e avvisando in tempo utile tutti i pazienti coinvolti nei rinvii». La sostanza è il blocco, a causa della penuria di personale medico specialistico, di day service e visite di controllo a tempo indeterminato («fino all'arruolamento ed assegnazione di nuovo personale», è scritto) a discapito dei piccoli pazienti alle prese con malattie come il diabete mellito di tipo 1, detto anche diabete giovanile (insorge di solito in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina).
REAZIONE La decisione ha causato la reazione della famiglie (sono circa 600 quelle che fanno riferimento al Giovanni XXIII) e in particolare dell’Agd, Associazione giovani con diabete Ba-Bat-Ta, che opera da 40 anni in ospedale e che sta per organizzare un sit in di protesta. «Ridurre l’attività e sospendere i controlli di routine è inaccettabile - afferma la presidente Rossana Lacerenza -. In qualità di genitori, per il bene di bambini e adolescenti affetti da diabete di tipo 1, siamo costernati perché arrivati al punto di avere un solo medico di riferimento dopo che per mesi abbiamo lottato, purtroppo inutilmente, affinché l’ambulatorio di Diabetologia avesse il riconoscimento di centro regionale di riferimento, fondamentale per la realizzazione anche in Puglia del Piano nazionale per la malattia diabetica e quindi per la definizione del fabbisogno di personale dedicato».
PENURIA Proprio ieri oltre duecento pediatri provenienti da tutta la Puglia per il congresso regionale («Presente e futuro dell’assistenza pediatrica in Puglia»), organizzato dalla sezione pugliese della Società Italiana di Pediatria, hanno fatto il punto della situazione e discusso delle prospettive, a quanto pare tutt’altro che rosee proprio per la penuria di specialisti. Negli ospedali della Puglia ne mancano una cinquantina, con grosse difficoltà di ricambio generazionale (chi va in pensione, chi fugge per la mole di lavoro; senza che i giovani sentano il richiamo della professione), indipendentemente dagli assetti aziendali (qualcuno vorrebbe la separazione fra Ospedaletto e Policlinico, forse anche perché converrebbe togliersi di torno gli universitari…). «La Diabetologia pediatrica barese - ricorda Lacerenza - è stata tra le prime in Europa a curare il diabete di tipo 1 accompagnando il paziente e la famiglia sin dall’esordio in un percorso di educazione all’autogestione della malattia, per consentire al bambino di condurre una vita del tutto assimilabile a quella dei suoi coetanei, sempre lavorando in collaborazione con l’associazione delle famiglie. Al momento l’attività specialistica diabetologica è svolta solo dalla dottoressa Piccinno, col supporto dei medici di reparto per la gestione dei ricoveri in acuto, mentre in azienda altri professionisti con specifica formazione e competenza sul diabete non svolgono tale attività per altre necessità organizzative che non tengono conto delle esigenze delle famiglie. La patologia se ben gestita con cure e assistenza adeguate consente ai nostri figli di avere un futuro felice, in salute e senza complicanze. È assolutamente necessario dunque assegnare a Malattie Metaboliche medici, infermieri e dietisti in numero congruo e proporzionale ai pazienti seguiti».