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Bari, muore il marito che viveva in Grecia, la vedova: «Non ho soldi, datemi la pensione»

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Inps Bari

Il calvario di una barese che attende la reversibilità. La donna è anche impossibilitata a spostarsi nella sua casa perché gli inquilini morosi non se ne vanno

Domenica 10 Dicembre 2023, 12:08

BARI - Maddalena Falagario, barese 65enne, da due anni è in un vortice, da cui non riesce a uscire (perché la vita ti sorprende, perché la gente ti delude e perché nelle difficoltà può capitare di fare errori imperdonabili), che l’ha portata allo stremo delle forze psicofisiche ed economiche. Non sa più a che santo votarsi. Ora che le sono rimasti pochi spiccioli e il futuro è incerto, le sarà forse rimasto San Nicola, il patrono della città che per anni ha accolto suo marito.

Il Santo (se è in ascolto) probabilmente ricorderà quando nel lontano 1981 la signora convolò a giuste nozze, secondo il rito ortodosso nella cripta della Basilica, con Christos Panutsos, un capitano greco (residente a Lapas, un comune a una quarantina di chilometri da Patrasso) vice comandante dei traghetti di una compagnia privata ellenica. Di sicuro, lei lo rammenta: ripercorre la vita trascorsa insieme all’uomo conosciuto all'università («frequentavamo la facoltà di Medicina: io poi mi specializzai in Citologia, lui scelse di lasciare gli studi e andare per mare») e scomparso il 27 gennaio dello scorso anno, mentre era in attesa di sottoporsi a un'operazione chirurgica rimandata a causa del Covid. «Era diabetico, aspettavamo l’intervento per ripristinare la circolazione del sangue fino al piede Si sentì male - ricorda -. Era in ipotermia, non riusciva ad alzarsi. Chiamai il 118, ma dopo due ore arrivò soltanto un’auto medica, mentre era necessaria un’ambulanza. Spirò fra le mie braccia per una embolia polmonare».

CALVARIO

La perdita è stata una mazzata. Ma Falagario non poteva immaginare (allora) che quel tragico episodio sarebbe stato (non la fine) l’inizio di un calvario. «In questo momento - spiega - ho pochi giorni di autonomia finanziaria. Nell’attesa finora vana della pensione di reversibilità, ho speso i risparmi che avevo per le spese quotidiane e per pagare gli avvocati. Vivo in un appartamento nel quartiere Madonnella, ma i proprietari mi hanno sfrattato e di recente mi è arrivata la convocazione in tribunale. Avrei voluto serenamente lasciare la casa, ma non saprei dove andare, dal momento che un piccolo immobile di mia proprietà è occupato da inquilini da tempo morosi. Ho ottenuto lo sfratto esecutivo, ma l’ufficiale giudiziario continua a concedere proroghe. Ora la scadenza è il 18 dicembre. Sempre che finalmente se ne vadano. Non so più che fare. Non ho la possibilità nemmeno di pagare un eventuale alloggio provvisorio. L’unica speranza è che l’Inps mi riconosca la pensione».

APPELLO

Non c’è una denuncia pubblica da fare. Semmai la signora rivolge un disperato appello all’istituto di previdenza dopo che ha da poco presentato istanza per l'ottenimento di una somma mensile (intorno ai 500 euro) che dovrà essere riconosciuta dal Nat, il fondo di previdenza marittimo greco dove sono stati versati i contributi del marito. Il trasferimento, a conclusione di una procedura di per sé semplice, non è ancora avvenuto per un errore fatal: aver fatto affidamento su un’avvocatessa greca. «L’importo non è elevato perché Christos, che non poteva più lavorare sulle navi per una ipovisione causata dal distacco di una retina, è andato in pensione a 53 anni, peraltro dopo aver pagato di tasca sua una parte dei contributi. Non riesco a percepire perché ho fatto una leggerezza: aver portato tutta la documentazione in Grecia pagando un legale che avrebbe dovuto fornirmi consulenza. Invece, è sparito. Pensi che avevo fatto appositamente tradurre in greco tutti i certificati necessari, salvo poi sapere che avrebbero dovuto essere inviati direttamente dal consolato per poter essere protocollati. Solo di recente ho infine scoperto che sarebbe bastato in realtà compilare una semplice domanda all’Inps. Così ho fatto e adesso sono in attesa. Per favore, intercedete per me. Fra qualche giorno non saprò più come andare avanti».

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