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Centrosinistra, comunali di Bari: test nazionale per il campo largo

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Il Comune di Bari, corso Vittorio Emanuele 84

Il Comune di Bari

Il Pd pensa al nome per unire la coalizione: Leccese, Di Sciascio o un accademico

Martedì 05 Dicembre 2023, 13:53

BARI - Proseguire l’esperienza amministrativa progressista a Bari nella stagione del governo Meloni: il centrosinistra nazionale segue le trattative per la costituzione di un “campo largo” nel capoluogo regionale considerando la sfida del prossimo giugno una delle partite simbolo della prossima tornata. Perché la coalizione sia competitiva (con chance di vincere al primo turno) è indispensabile che sia compatta: su questo tema il Nazareno ha invitato gli alleati a riflettere sulle dinamiche in corso in Puglia, tenuto conto del profilo unitario assunto con Si e M5S per le regionali della Sardegna e dell’Abruzzo, è stata raggiunta una intesa molto larga.

I pentastellati dibattono al loro interno le varie opportunità che sono sul tavolo per Bari, dopo aver conseguito il successo - ratificato da un intervento del capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia nell’assemblea cittadina dem - di aver congelato l’opzione delle primarie. Delle querelle legate alle amministrative si interessa nel movimento guidato da Giuseppe Conte una leader storica, Paola Taverna, attenta nel tenere insieme ansie identitarie con la riflessione sull’opportunità di far crescere una classe dirigente nei territori, dove quando si vince nei municipi, si possono usare le leve amministrative per far diventare realtà le proposte a tutela dei non garantiti e quelle più marcate connesse alla svolta green. Per Leonardo Donno, segretario regionale 5S, «non ci sono novità, aspettiamo la convocazione del tavolo», ma la linea del Movimento resta quella di una sorta di equidistanza dal Pd e dall’ala identitaria della sinistra schierata con Michele Laforgia. Dall’impasse, però, si verrà fuori anche con una scelta dei grillini, tra le opzioni in campo (il segretario provinciale Raimondo Innamorato quanto a partecipazioni a eventi pubblici, è stato sempre presente agli incontri dell’area della Giusta causa).

Intanto nei giorni scorsi è stato a Bari Nichi Vendola, neopresidente di Sinistra italiana, che pur impegnato in vista in cartellone al Teatro Piccinni, secondo alcune indiscrezioni ha incontrato il sindaco Antonio Decaro per un confronto sullo stato dell’arte nelle vicende delle comunali. L’ex governatore, del resto, è stato il primo a schierare il partito per Michele Laforgia, ma allo stesso tempo sa bene - spiegano in ambienti dem - che alla Regione la coalizione ha riconosciuto alla Sinistra un assessorato anche se la lista progressista e socialista non aveva superato la soglia per accedere alla ripartizione dei seggi.

Il Pd, infine, ha la chance di sparigliare indicando un candidato super partes che potrebbe vincere le ritrosie della parte “ribelle” della coalizione. Nei giorni scorsi è tornata forte l’opzione di Vito Leccese, capo di gabinetto di Decaro, ma non si può escludere che nel novero delle figure unificanti siano inseriti il vicesindaco Eugenio Di Sciascio (ex rettore del Politecnico) e Stefano Bronzini (rettore dell’Università di Bari, che non è appassionato alla corsa municipale). Se anche la strada del candidato di sintesi non risulterà percorribile, allora - come extrema ratio - nessuno può escludere che si ricorra alle primarie.

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