NOCI - Un’immersione nella tenerezza e nella umanità. Annamaria Lippolis è nata il 18 settembre 1913. Ha esattamente 110 anni. Ormai, in Italia, sono 19 gli anziani che si contendono il primato della longevità. Tra questi, due sono in Puglia e nonna Annamaria sta benissimo. L’appuntamento è per il 111esimo compleanno. L’accoglienza in casa è di quelle festose. Colpiscono la dignità e sobrietà di un’esistenza condotta all’insegna del lavoro e dell’amore eterno per un marito scomparso prematuramente. «L’ho conosciuto in una festa danzante – confida – lui aveva l’hobby della fisarmonica. Era bello».
La signora è lucidissima e gode ottima salute. Sua figlia Lucia, 84 anni, ovviamente portati splendidamente, mostra come sua madre riesca ancora a sferruzzare a maglia. «Avevamo una maglieria. Ho insegnato a lavorare a maglia a diverse ragazze». Unico neo, l’udito completamente azzerato. Poco male, bisogna appena alzare il tono della voce. La nonna è la nona di 13 figli. Ed è la settima fra le donne.
Una questione di famiglia, ormai, la longevità. Il segreto per vivere a lungo? «Chi mi pose questa domanda – risponde con molta calma pesando le parole - pensava che avrei risposto che il segreto sono i soldi». No, signore. Riprende: «È la salute anzitutto». Secondo segreto: «Se trovi una persona che è caduta ed è stesa sull’asfalto in strada vai via? Lo aiuti. Questo è ciò che bisogna fare». Insomma, la semplicità è tutto. Il marito fu dato per disperso per due anni in guerra. «Tante donne all’epoca cedevano alle lusinghe di un altro uomo - dice la figlia - e alla fine della guerra hanno visto il loro marito tornare a casa. Invece, mia madre è rimasta fedele a mio padre. Mia madre ha sempre detto: mio marito lo sento vivo». Non arrivava più una sola lettera dal fronte. Poi d’un colpo 200 missive dal fronte. La guerra è finita. Sperano faccia ritorno in treno, ogni sera in stazione. Niente da fare. «Un giorno intorno alle 15 giunge uno sconosciuto. Avevamo quasi paura. Aveva un sacco pieno di roba e libri. Un uomo molto magro, di carnagione bruna». Era tornato. Comincia a giocare con i figli. «Ci faceva toccare i muscoli delle braccia e ci sollevava».
Lucia è l’unica figlia rimasta in vita. Ha due cugini viventi in paese, il primo ha compiuto un secolo di vita il 6 gennaio e veleggia ormai verso i 101 ed è nonno del consigliere regionale Lucia Parchitelli con cui la signora è imparentata. Non si pensi a chissà quale vita morigerata. La sera va a letto quasi a mezzanotte e al mattino sveglia alle 6,30. Il terzo segreto di Noci è avere nelle vicinanze il medico di base. «Il nostro medico abita esattamente di fronte al nostro appartamento», sottolinea. Mangia tutto liberamente senza restrizioni. «Ai tempi nostri il piatto quotidiano erano le fave». Tanti i messaggi di auguri. Perfino Sua Santità papa Bergoglio ha inviato le sue felicitazioni. Il presidente del consiglio regionale Loredana Capone ha inviato un video messaggio. Il sindaco della città metropolitana, Antonio Decaro ha inviato un fascio di fiori.
















